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Il Principe Zaleski

Il Principe Zaleski

Titolo originale: Prince Zaleski

Autore/i: Shiel Matthew Phipps

Editore: Sellerio Editore

traduzione e nota di Attilio Carapezza, La memoria 130, in copertina: Conversazione di Henri Matisse (particolare) Museo dell’Ermitage, Leningrado.

pp. 144, Palermo

All’origine, il genere poliziesco era considerato una buona palestra per i giovani scrittori: un paradigma rigido da declinare in varianti personali. Con questo spirito, nel 1895, il giovane Matthew Phipps Shiel (amico di Wilde e Beardsley; destinato alla fama, poi, col fantastico e visionario La nube purpurea), scrive Il principe Zalesky e crea il suo personaggio: il primo, e forse l’unico, detective secondo i canoni fin de siècle. Esule dalla patria russa per amore, misantropo isolato nella torre di un maniero inglese decorata nel gusto – diremmo noi – dannunziano, coltissimo e fragile, il principe si dedica a studi di orientalistica e misteriosofia. È un esteta decadente: e s’annoia. Soprattutto quando il suo «Watson» (questi racconti sono anche in concorrenza con Sherlock Holmes, da poco nato allora e già popolarissimo) gli propone casi da risolvere, per pura via d’intuizione e d’intelletto, e di preveggenza quasi magica. Di essi Zalesky trasceglie solo quei delitti che davvero rientrerebbero in una delle belle arti.

Matthew Phipps Shiel (1865-1947), narratore inglese, ha scritto romanzi e racconti di impianto fantastico, tra cui: La nube purpurea (Milano 1975), L’isola degli inganni (Milano 1979).

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Il principe Zalesky

  • La stirpe degli Orven
  • La pietra dei monaci di Edmundsbury
  • S.S.

Il detective fin-de-siècle di Attilio Carapezza

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