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Il Pensiero Politico Medievale

Il Pensiero Politico Medievale

Volume terzo

Autore/i: Carlyle Robert W.; Carlyle Alexander J.

Editore: Editori Laterza

a cura di Luigi Firpo, traduzione di Vittorio Radicati.

pp. XII-556, Bari

Questo terzo volume, corrispondente alla quinta sezione della monumentale Storia dei fratelli Carlyle, è dedicato all’analisi del pensiero politico del XIII secolo, che segna il momento di maggiore maturità della civiltà medievale.
È in questo secolo infatti che i principi più caratteristici del Medioevo, già esaminati dagli Autori nei volumi precedenti (supremazia della legge e subordinazione ad essa del governante; l’intera comunità come fonte dell’autorità) raggiungono il più alto sviluppo e si concretano in un sistema rappresentativo della comunità, grazie al quale quei princìpi possono essere imposti anche al principe.
Attraverso l’analisi e la discussione, come sempre minutissima, della letteratura politica (il pensiero di san Tommaso ha un rilievo di primo piano), dei giureconsulti, e più in generale di tutto quel complesso di atti che, in Inghilterra, in Francia, in Ispagna e nell’Impero, documentano la prassi ed i principi politici del Medioevo, gli Autori delineano quel sistema efficace e coerente di controllo dell’attività della Corona, e che ebbe nelle Cortes, nei Parlamenti e negli Stati generali la sua manifestazione più intellegibile.
Da questi principi fondamentali consegue il diritto alla disobbedienza, sostenuto anche da san Tommaso, nei confronti di un principe che abbia usurpato o abusato della sua autorità, e soprattutto la responsabilità del signore di fronte alla giurisdizione del tribunale feudale.
Anche questo volume, come già i precedenti, è completato da una nutrita bibliografia, dovuta alle cure di Luigi Firpo.

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