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Il Padre dei Leoni – L’Incredibile Storia dello Zoo di Mosul Sotto l’Occupazione dell’Isis

Il Padre dei Leoni – L’Incredibile Storia dello Zoo di Mosul Sotto l’Occupazione dell’Isis

Titolo originale: Father of Lions

Autore/i: Callaghan Louise

Editore: Ponte alle Grazie

nota dell’autrice, traduzione di Sara Sedehi.

pp. 384, Milano

Siamo nel nord dell’Iraq tra il 2014 e il 2017. Lo Stato islamico, uno dei regimi più brutali e sanguinari della storia recente, è al potere nella città di Mosul: i «traditori» vengono uccisi, i libri bruciati, le donne oppresse. Ma, ed è un fatto che ha del miracoloso, in un parco sul lato orientale del Tigri, uno zoo è rimasto aperto.
Il Padre dei leoni è la storia dello zoo di Mosul e della sua sopravvivenza (all’Isis e non solo) sotto la guida di Abu Laith. Anche se il suo vero nome è Imad, tutti lo hanno sempre chiamato con quel soprannome: Abu Laith, «Padre dei leoni». E sarà grazie ai suoi sforzi che gli animali sopravvivranno non solo a due anni di occupazione dell’Isis, ma all’inedia e ai bombardamenti delle forze di liberazione. Sì, perché quando gli animali cominceranno a non avere più nulla da mangiare, Abu Laith e la sua famiglia faranno la fame per tenerli in vita, raccogliendo il cibo avanzato nel quartiere; fino a quando, in un ultimo ed eroico sforzo…
Louise Callaghan, giornalista esperta di Medio Oriente, ha scritto un libro emozionante e al contempo straniante, tramato da un’ironia e persino da un umorismo del tutto particolare. Ma forse l’aspetto più interessante di questa storia è che è vera. Vero il personaggio, indimenticabile, di Abu Laith, vera la sua famiglia, veri tutti gli animali dello zoo e gli altri personaggi che costellano questo libro: che, parlando di animali, insegna a conservare la propria umanità in mezzo alla barbarie.

Louise Callaghan è la corrispondente del Sunday Times per il Medio Oriente. È stata nominata «nuova giornalista dell’anno» nel 2017 e ha vinto il premio Marie Colvin per il giornalismo britannico nel 2018. Nella motivazione del premio si legge: «L’opera di Louise Callaghan lotta per arrivare alla verità su quanto avviene sul campo nella Siria occupata dai ribelli […]. Ha testimoniato crimini che i governi e i gruppi armati avrebbero preferito tenere nascosti». La rivista Forbes l’ha inserita tra le trenta persone sotto i trent’anni più influenti nel settore dei media.

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