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Il Nostro Eroe Decaduto

Il Nostro Eroe Decaduto

Titolo originale: uridŭrŭi ilgŭrŏjin yŏngung

Autore/i: Munyŏl Yi

Editore: Giunti

con una intervista a Yi Munyŏl, traduzione dal coreano e postfazione di Maurizio Riotto, in copertina: Kim Hongdo, Maestro con allievi (particolare trattato), seconda metà del XVIII secolo.

pp. 120, Firenze

Voi siete stati privati dei vostri diritti e non avete saputo indignarvi. Voi vi siete sottomessi a un potere ingiusta e malvagio e non avete saputo vergognarvi. E siete per giunta i migliori della classe! Tremo al solo immaginare che tipo di mondo sarà quello costituito da individui come voi, una volta che sarete cresciuti…

Costretto a cambiar scuola, l’undicenne Pyongt’ae capita in una classe dove l’ordine e la disciplina sono mantenuti non dal maestro, vecchio e indifferente, bensì dal forte e astuto capoclasse Soktae. Questi ha imposto a tutti i compagni un vero e proprio regime che gli procura un consistente profitto personale e che tutti ormai accettano come il più naturale del mondo. Ma non Pyongt’ae: perche’ mai dovrebbe piegarsi a un sistema che è così palesemente contrario a quella libertà di cui tanto parlano gli adulti, anche se le stesse autorità scolastiche sembrano avallarlo volentieri?
Ha inizio così una resistenza tenace che porta Pyongt’ae all’isolamento totale da parte di tutti i compagni, al continuo peggioramento dei voti, alle corvé più dure e ingiuste. Troppo per qualunque ragazzo; e infatti Pyongt’ae finisce per arrendersi. Allora da un giorno all’altro per lui cambia tutto, l’ordine è ristabilito e finalmente sembra arrivata la felicità. Ma il vecchio maestro se ne va e ne arriva uno giovane e tutt’altro che indifferente…
Ambientata negli anni successivi alla divisione della Corea, una parabola tenera e tragica sull’inevitabilità della dittatura dovunque gli uomini rinuncino alla ragione e alla dignità.

Nel 1951, quando Yi Munyŏl aveva solo tre anni, suo padre scelse la Corea del Nord abbandonando per sempre la famiglia. Yi Munyŏl è così dovuto crescere non solo senza padre, ma anche avvolto nel sospetto e perseguitato dalla sorveglianza dei corpi di investigazione anticomunista sudcoreani. Impossibilitato a studiare all’estero, costretto in continuazione a cambiare scuola e a interrompere gli studi, ha acquisito da autodidatta una cultura che si dice “immensa” in cui gli originari elementi orientali si innestano in una formazione di tipo fondamentalmente occidentale.
Dedicatosi interamente al mestiere di scrittore soltanto nel 1980, oggi Yi Munyŏl è forse lo scrittore più seguito in Corea del Sud: i suoi romanzi vengono stampati in centinaia di migliaia di copie, appaiono a puntate nei quotidiani, diventano film e sceneggiati televisivi.
Il nostro eroe decaduto è il primo di una serie di suoi romanzi brevi che verranno proposti ai lettori italiani dalla collana Narratori Giunti.

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