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Il Museo dei Cuchi – Fischietti in Terracotta di tutto il Mondo

Il Museo dei Cuchi – Fischietti in Terracotta di tutto il Mondo

Raccolti nel Museo di Cesuna sull’altopiano di Asiago

Autore/i: Boccazzi-Varotto Attilio

Editore: Priuli & Verlucca Editori

prefazione di Mario Rigoni Stern, fotografie di Attilio Boccazzi-Varotto.

pp. 100, interamente e riccamente illustrato a colori e b/n, Ivrea

«I fischietti in argilla hanno origini antichissime. Pure, ancora non hanno trovato la giusta considerazione nella letteratura sugli strumenti popolari a fiato, e nemmeno negli studi sull’artigianato fittile. La lacuna si motiva, almeno in parte, dalla constatazione che essi, quali strumenti musicali, hanno svolto il ruolo marginale di imitatori del verso degli uccelli, usignoli e cuculi soprattutto, e dal punto di vista dell’artigianato non hanno mai avuto ruoli precisi e peso economico conseguente.
Senza avventurarsi sul terreno minato delle ipotesi a rischio, dobbiamo considerare i fischietti in terracotta qualcosa più di giocattoli. Hanno certo avuto finalità diverse in altre epoche e altri paesi, si intravvedono possibili intrecci tra questi strumenti in terracotta e riti magici o di culto, ma quegli intrecci, che pure vi sono stati, non esistono più, e oggi si è pure persa la funzione di giocattolo. […]»

Attilio Boccazzi-Varotto, scrittore e fotografo, è nato a Torino nel 1936. Esercitando questa doppia attività ha firmato numerose opere, distinguendosi per il rigore delle ricerche formali e la squisita eleganza delle riprese fotografiche.
La sua vasta bibliografia spazia da argomenti di etnografia visiva alla suggestione delle riprese orbicolari. In effetti, colpito dalle possibilità espressive d’un apparecchio rotativo capace di riprese fino a 360°, ha approfondito l’argomento, studiandolo sotto l’aspetto teorico e pratico e raggiungendo risultati estetici che gli hanno valso una fama internazionale.
Ma il settore che, probabilmente, più lo coinvolge, e nel quale ha raggiunto un deciso livello di perfezione formale, resta quello delle ricerche fotografiche sugli oggetti antichi, che egli perviene a far «uscire» dalla pagina grazie ad un gioco di luci di rara maestria. È in questo settore che si colloca il presente volume, inserito nella serie che Priuli & Verlucca hanno dedicato alle collezioni più fascinose e spesso misconosciute del mondo: Il Museo della pipa e oggetti del tabacco di Losanna, Un giorno nelle Alpi (attraverso gli oggetti conservati nel Musée Dauphinois di Grenoble), I legni antichi delle Genti del Trentino ospitati nel museo omonimo di San Michele all’Adige in provincia di Trento; due volumi sulla Collezione Amoudruz (I. I legni; II. Il ferro e la pietra) e Pianeta musicale (strumenti musicali dei cinque continenti), tratti, come la presente opera, dalle prestigiose collezioni ospitate nel Museo di etnografia di Ginevra; Mobili tradizionali delle Alpi Occidentali; Il Museo delle Arti popolari del Tirolo, di Innsbruck.

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