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Il Martello delle Streghe

Il Martello delle Streghe

La sessualità femminile nel transfert degli inquisitori

Autore/i: Institor Heinrich ( Krämer ); Sprenger Jakob

Editore: Marsilio Editori

terza edizione, introduzione di Armando Verdiglione, traduzione di Fabrizio Buia, Elena Caetani, Renato Castelli, Valeria La Via, Franco Mori, Ettore Perrella.

pp. 460, Venezia

Il Martello delle Streghe è il testo ecclesiastico ufficiale della persecuzione contro le strega. È scritto da due inquisitori domenicani, autorizzati dalla bolla Summis desiderantes affectibus promulgata dal papa Innocenzo VIII. Costoro spiegano le ragioni dell’inquisizione, la procedura in ciascun «caso», in ciascun negotium fidei, nella ricerca del «mostro eversivo», del «complotto diabolico», nella negazione della dissidenza delle donne e per spazzar via il sesso che è per loro sempre contronatura. Offrono esempi di massacri al rogo, sotto il principio dell’Esodo che «non bisogna lasciare in vita neanche una strega», ritenuta rappresentante del sapere sessuale, della droga, divoratrice di bambini, operatrice di aborti.

Questo testo d’inquietante attualità vuole essere, nel progetto degli autori, anche un manuale contro la droga, a vantaggio della medicina sacramentale. Ma la negazione del femminile trae in un delirio politico gli inquisitori, travolti dalla fantasmatica della sessualità femminile fino all’allucinazione, alla pornografia, al romanzo d’amore, fino a dimenticare dio, il diavolo, la genealogia, provocati dal corpo delle «streghe», da un corpo-molteplicità.

In prima di copertina: «L’omaggio al diavolo: il bacio rituale» (da R. P. Guaccius, Compendium maleficarum, Milano 1626).

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