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Il Dio Incatenato

Il Dio Incatenato

Storie di Santi e Immortali Taoisti nel Giappone dell’epoca Heian (794-1185)

Autore/i: Calzolari Silvio

Editore: Sansoni Editore

prefazione di Franco Cardini, introduzione e foto a colori di Fosco Maraini.

pp. 208, XXIV tavv. b/n f.t., nn. ill. b/n, Firenze

Lo Honchō Shinsen Den è una raccolta di agiografie legate al soprannaturale e al magico mondo degli eremiti taoisti giapponesi, scritta, secondo la tradizione, nel corso del XII secolo da Ōe no Masafusa (1041-1111). “Honchō” è sinonimo di Giappone; con i termini di “Shinsen” e quello più comune di “Sennin” si designavano, nel linguaggio della religiosità popolare sino-giapponese, quegli uomini che, grazie a una ascesi particolare, a tecniche dietologiche taoiste, a speciali esercizi respiratori e a pratiche simili a quelle dello yoga indiano, riuscivano a conseguire facoltà ritenute soprannaturali, e addirittura, si favoleggiava, l’immortalità.
Le agiografie di questi asceti ci offrono un quadro tra i più interessanti della vita interiore di coloro che perseguivano la via del perfezionamento spirituale, e ci permettono di penetrare in un mondo intellettuale lontanissimo da quello di un lettore occidentale di oggi. È il mondo del Giappone dell’epoca di Heian (794-1185), che colpisce, affascina e talvolta disorienta: un mondo di estrema raffinatezza ed eleganza, ma anche di miracoli, di medicine fondate sulla fede, di magiche pozioni; un mondo di liturgie che inebriano con le loro musiche, i loro canti salmodiati, i loro profumi; infine un mondo di asceti, mistici solitari ai margini di ogni vita sociale, che trascorrevano buona parte della loro esistenza tra i monti, nelle caverne più inaccessibili, in lontani romitori, nel folto delle foreste, sottoponendosi a macerazioni fisiche ardite e spesso dolorose, per temprare il corpo e lo spirito. Leggendo queste antiche biografie, tradotte direttamente dal giapponese classico dal prof. Silvio Calzolari, sorgono figure di monaci virtuosi, di negromanti, di maghi, di nobili stanchi dei soprusi e delle umiliazioni della Corte imperiale, desiderosi di ritirarsi dai fastidi del mondo. Appaiono figure di bonzi famosi, come Kōbō Daishi (774-835) e Jikaku Daishi (794-864) ma anche di sconosciuti anacoreti straniti dalle sofferenze e dalle privazioni, paradossali personaggi di una agiografia surreale.

Silvio Calzolari, orientalista e storico delle religioni. Laureato in lingua e letteratura giapponese con il prof. Fosco Maraini, ha pubblicato numerosi saggi, libri e articoli su riviste specializzate. Già collaboratore della Nippon Dēkyō Gakkai (società giapponese di studi Taoisti), ha condotto ricerche in Giappone con il prof. Tadao Sakai (Storia delle Religioni all’Università Taisho di Tokyo, e con il prof. Kawaguchi Hisao (Antopologia ed Etnologia all’Università di Kanazawa). Ha condotto ricerche sul Taoismo e sul Buddhismo esoterico Shingon Mikkyō. Attualmente insegna Storia delle Religioni Orientali presso l’Istituto Superiore di Studi Religiosi (Issr) a Firenze.

 

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