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Il Cuore dell’Uomo – La Sua Disposizione al Bene e al Male

Il Cuore dell’Uomo – La Sua Disposizione al Bene e al Male

Titolo originale: The Heart of Man. Its Genius for Good and Evil

Autore/i: Fromm Erich

Editore: G. Carabba Editore

prefazione dell’autore, traduzione di E. Calzavara.

pp. 184, 1 illustrazione b/n, Roma

«La “grande impresa” di questo secolo è che la fede nelle cause divine o naturali della disuguaglianza umana, della necessità o legittimità dell’oppressione di un uomo da parte di un altro è stata sconfitta definitivamente. L’umanesimo rinascimentale, le rivoluzioni borghesi, le rivoluzioni Russa, Cinese e Colonialista, tutte si basano su un concetto comune: l’uguaglianza degli uomini».

«Lo sviluppo della tecnica eliminerà il bisogno di un gruppo di rendere schiavo e di opprimere un altro; l’uomo per la prima volta si innalzerà dal suo stato semi animale ad uno pienamente umano e non avrà bisogno di narcisistica soddisfazione per compensare la propria povertà materiale e culturale».

«Una vera rinascita della nostra tradizione umanistica intrapresa da tutti i sistemi politici e filosofici, da tutte le religioni che pretendono di rappresentare l’umanesimo, sfocerebbe, credo, in un notevole progresso verso la più importante “nuova frontiera” che esista oggi – l’evoluzione dell’uomo in un essere completamente umano».

Il presente e recentissimo libro di Fromm intende indagare l’essenza della umana natura, che si definisce, secondo l’Autore, come “contraddizione inerente la stessa esistenza umana”: pertanto viene qui analizzata partitamente la bivalenza costitutiva dell’uomo. E mentre Freud è dualista – ma in chiave hobbestana pessimistica -, il suo più influente revisionista, il neo-freudiano Fromm, è “armonista” e nutre una illimitata fiducia nelle possibilità umane di progresso. Da fiducioso riformatore – di stampo rousseauiano – le imperfezioni e le deformazioni della natura umana, appaiono a Fromm conseguenze deprecabili ma non incurabili della civiltà. Non dunque nell’uomo ma nella società – in ispecie quella contemporanea è la fonte del male e della irrazionalità: di qui trae origine il conflitto tra la “sana” natura dell’uomo e la società “malata”. La filosofia sociale di Fromm tende alla instaurazione di un “comunitarismo umanistico” capace di generare individui sani in una società sana. Il problema di etica sociale che Fromm si pone in quest’opera e com’è possibile creare un industrialismo umanistico contro l’industrialismo burocratico che regola oggi la nostra vita? A tal fine egli addita all’uomo, integro e razionale, di “mettersi in rapporto d’amore col mondo e associarsi ai suoi simili, onde debellare la nefasta irrazionalità (di cui sono esempi terrificanti Hitler, Stalin) per vivere “libero”.

In quest’opera – chiarificatrice, sgomentante, ma in definitiva confortante – l’Autore procede dunque alla analisi del dilemma, solo apparente, se l’uomo sia “lupo o pecora”, e passa poi ad esaminare le varie e differenziate forme di violenza, il dualismo irriducibile di biofilia-necrofilia, il narcisismo sociale, di gruppo, individuale, fino alle aberrazioni dei vincoli incestuosi, per concludersi con la disamina – esposta limpidamente – di un’altra triade di valori problematici: libertà, determinismo, alternativismo, il libro Il Cuore dell’Uomo riprende la fila di esemplari discorsi di Fromm, già noi al pubblico italiano; in più esso precisa il tema della polarità “amore per la vita” – “amore per la morte”, illustrando – dal doppio angolo visuale: del clinico e dell’antropologo – le sue opposte sindromi: l’una “di crescita’, l’altra di “declino”. Tale lettura appare quindi singolarmente utile e integrante, trattandosi di una esposizione etica, che lotta contro ogni forma di ebbra “filosofia vitalistica”, la quale – sotto forma di irrazionalismo – ha già fomentato ideologie distruggitrici e socialmente eversive.

E. Fromm ha studiato sociologia e psicologia all’Università di Heidelberg, Francoforte e Monaco e psicanalisi all’’Istituto di psicanalisi di Berlino.
Dal 1926 si è dedicato alla psicologia applicata e alla ricerca teoretica. Cittadino americano tiene corsi alla Columbia University, al Bennington College, all’Istituto di Psichiatria William Alanson White, alla New School for Social Research, all’Università Nazionale del Messico e all’Università di Yale. È autore di importanti pubblicazioni: Escape from Freedom, Man for Himself, The Forgotten Languagge, The Art of Loving.

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