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Il Convitato di Pietra – Trattato di Astrologia Dialettica

Il Convitato di Pietra – Trattato di Astrologia Dialettica

Autore/i: Morpurgo Lisa

Editore: Longanesi & C.

prefazione dell’autrice.

pp. 296, 41 illustrazioni b/n, Milano

«Nell’introduzione all’astrologia avevo condensato i miei sforzi di approccio logico a un materiale antichissimo, corroso dal tempo, deteriorato dal pessimo uso fattone e che stentava ad assumere non solo le connotazioni di scienza, ma anche quelle di semplice disciplina. Questo approccio logico aprì invece una strada maestra verso la rivalutazione dell’astrologia e facilitò un suo uso tanto più efficace quanto più coerente. Il risultato soddisfece e continua a soddisfare un vasto numero di persone, ma scatenò in me un processo di avidità conoscitiva non ancora placato. La decifrazione del codice zodiacale e la scoperta di certi comportamenti umani indistruttibilmente legati ai suoi simboli mi convinsero che ogni tema natale non poteva essere letto, sia pur con chiarezza, in base al semplice schema di certe posizioni planetarie; si imponeva invece un suo inserimento nel tessuto più vasto di un tempo universale (il tempo di Dio di sant’Agostino, o il tempo della Storia) che giustificasse la funzione del singolo in termini ignorati finora non soltanto dagli astrologi, ma anche dai sociologi, e appena appena sfiorati dagli psicanalisti. L’astrologia si trasformava in cosmogonia e l’universo si rivelava vivente, in grado di riprodursi, come d’altronde alcuni moderni astrofisici avevano già ipotizzato. Il convitato di pietra è il frutto di quelle mie speculazioni, maturate tra il 1975 e il 1978; ma accanto a ipotesi e teorie di grande audacia il lettore vi trova gli elementi dell’astrologia dialettica grazie ai quali la lettura di un terna può arricchirsi in modo straordinario e svolgersi secondo linee di approfondimento psicologico prima impensabili.» (Dalla prefazione dell’autrice)

Lisa Morpurgo Bordoni è nata a Soncino in provincia di Cremona, si è laureata in lettere all’università statale (allora regia) di Milano, conosce quattro lingue e cominciò a tradurre giovanissima, soprattutto dall’inglese e dall’americano. Fu appunto la traduzione, dal francese questa volta, di un volume sull’astrologia di François-Régis Bastide a risvegliare un interesse che ben presto divenne accanita passione. Per molti anni responsabile dell’ufficio diritti esteri di una casa editrice, era anche amica personale di molti grandi scrittori che le fornirono un materiale di osservazione eccezionale. «Le mie prime cavie», essa dice, «furono Montale, Buzzati, Piovene, Gabriel Garcia Márquez, Mario Vargas Llosa e molti molti altri.» Alcuni tra costoro la incoraggiarono a scrivere Introduzione alla astrologia anche perché in un primo romanzo pubblicato nel 1968, Madame andata e ritorno, aveva rivelato uno stile chiaro e brillante, e la capacità di immaginare situazioni al confine tra il quotidiano e il surreale su un sottile filo di ironia. Il suo secondo romanzo, Macbarath, pubblicato nel 1975, è già una traduzione in chiave fantascientifica delle sue scoperte zodiacali, di quel problema del Tempo e della riproduzione dell’universo che troverà espressione completa nel Convitato di pietra, pubblicato una prima volta nel 1979. Del 1988 è La noia di Priapo. Nel 1983 è apparso il primo di una serie di volumi di astrologia interpretativa: Lezioni di astrologia. La natura delle case; nel 1986 il secondo: Lezioni di astrologia. La natura dei pianeti; nel 1989 il terzo: Lezioni di astrologia. La natura dei segni.

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Argomenti: Astrologia, Psicologia,

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