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I Fucilati di Mussolini

I Fucilati di Mussolini

Fucilati : le storie d’un operaio comunista disoccupato, d’un anarchico imbranato, d’un industriale dinamitardo per soldi, d’un sottufficiale che vendette la marina italiana alla Francia mandati davanti al plotone d’esecuzione fascista tra il ’28 e il ’33

Autore/i: Magrì Enzo

Editore: Baldini&Castoldi

introduzione dell’autore.

pp. 320, tavv. b/n f.t., Milano

La pena di morte , abolita nel 1888, venne reintrodotta in Italia nel 1926. Nelle liste delle persone che voleva mettere al muro, Mussolini aveva incluso i nomi dei comunisti Gramsci, Scoccimaro, Terracini e del socialista Maffi. Ma le accuse non erano tali da giustificare la pena capitale. Cosicché, smanioso di far lavorare il plotone d’esecuzione, il Duce fece fucilare per primi quattro poveracci: Michele della Maggiora, un disoccupato che aveva assassinato due fascisti in un impeto di disperazione; Domenico Bovone, bellimbusto genovese, bombarolo per conto della Concentrazione antifascista, ma non stragista; l’anarchico Angelo Pellegrino Sbardellotto, sorpreso con due ordigni in piazza Venezia per uccidere Mussolini; e, infine Ugo Traviglia, un sottufficiale, travet al ministero della Marina, che passava alla Francia preziose informazioni sulle nostre navi. Enzo Magrì descrive le vicissitudini che portarono costoro davanti al plotone d’esecuzione, le contraddizioni, le incoerenze e i tormenti che contrassegnarono le loro ultime ore di vita. Racconta le provocatorie bestemmie di Michele della Maggiora davanti al prete pochi attimi prima della fine; l’astuto confronto dialettico di Domenico Bovone, per cambiare bandiera e salvarsi la vita, con il vice capo dell’Ovra, Guido Leto; la denuncia dei suoi mandanti, poi ritirata, fatta da Sbardellotto; la resa all’ineluttabile del debole Ugo Travaglia. Soltanto la complice di quest’ultimo, Camilla Agliardi, la Mata Hari italiana, l’unica donna condannata a morte nel nostro Paese (la sua pena sarà commutata nell’ergastolo), non si darà pace: per undici anni sommergerà di petizioni lo scrittoio di Mussolini che non le perdonerà di aver tradito l’Italia. Sarà liberata dagli Alleati.

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Argomenti: Libri vari,

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