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I Figli di Ippocrate – Storia della Medicina dagli Antichi Greci ai Trapianti d’Organo

I Figli di Ippocrate – Storia della Medicina dagli Antichi Greci ai Trapianti d’Organo

Duemila anni di storia della medicina raccontati da uno scienziato che è anche un brillante narratore.

Autore/i: Nuland Sherwin B.

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, prefazione dell’autore, traduzione di Paola Frezza, titolo originale: Doctors, in sovracoperta: Henry Gervex, Il dottor Péan mentre illustra la sua teoria di pizzicamento dei vasi all’Hôpital Saint Louis (1887), particolare, Parigi.

pp. IX-506, Milano

Al giorno d’oggi la medicina cerca di imporre un’immagine di sé la più rassicurante, scientifica, asettica e disincarnata possibile. I dottori scrutano la superficie del corpo e interrogano il paziente, esaminano i risultati di analisi, emettono diagnosi, prescrivono terapie. La medicina è chiamata a una serie di compiti non facili: riportare l’inesauribile e disordinata insorgenza di sintomi e di casi individuali sotto la coperta di un sapere preciso, efficace e credibile; arginare con la fredda precisione delle sue armi la minaccia del male, del dolore e della morte; garantire risposte rapide ed efficienti a esigenze e bisogni sempre più diversificati e urgenti.
I figli di Ippocrate non vuole essere semplicemente una storia della medicina, dei suoi insuccessi, dei suoi eroi, ma vuole mostrarci il caleidoscopico mutare delle attese, delle speranze, delle frustrazioni e dei sogni dell’uomo costantemente esposto ai devastanti attacchi della malattia. Da Ippocrate e Galeno a Vesalio, ad Harvey, dalla nascita dell’anestesia all’epoca dei trapianti: la storia che S. Nuland ci racconta non è fatta solo di concetti, teorie, esperimenti, ma anche e soprattutto di singoli individui, con le loro intuizioni, le loro meschinità, i loro colpi di genio o di sfortuna, le loro simpatie e antipatie, le loro grandezze e i loro momenti di disperata solitudine.
Il progresso della medicina (e della scienza in generale) di cui si parla in questo libro non è qualcosa di ineluttabile, guidato dai ferrei meccanismi di una impersonale necessità, ma è il prodotto dell’ostinazione, dell’audacia, del caso, della paura e della speranza degli uomini.

Sherwin B. Nuland insegna chirurgia e storia della medicina all’Università di Yale. Dirige il «Journal of the History of Medicine» ed è autore di The Origins of Anesthesia.

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