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I Cristiani del Secondo Secolo

I Cristiani del Secondo Secolo

Autore/i: Hamman Adalbert G.

Editore: Il Saggiatore

prima edizione, introduzione dell’autore, traduzione di Adriana Crespi.

pp. 336, 15 ill. b/n f.t., Milano

Dall’introduzione dell’autore:
“Esplorando un’epoca tanto lontana come il II secolo cristiano, lo storico ha la sensazione di penetrare in una grotta oscura.
Lascia la luce per l’oscurità e dapprima nulla gli si rivela, tutto è avviluppato d’ombra e bisogna che gli occhi si abituino prima di poter esplorare e scoprire. La scoperta è una lunga prova paziente e la pazienza una scoperta che affascina: vedere e far rivivere ciò che sembrava definitivamente sepolto!
Eccezionale gioco di pazienza che ci vede tesi nello sforzo per riunire i pezzi che lo compongono, sparsi, incompleti, mutilati, per far rivivere la Chiesa sin dai suoi inizi. È nello stesso tempo il periodo durante il quale si compie ciò che Renan definisce «l’embriogenesi del cristianesimo». A questo punto, «il bimbo possiede tutti i suoi organi, s’è staccato dalla madre e vivrà ormai la sua vita autonoma».
La morte di Marco Aurelio nel 180 segna in certo qual modo la fine dell’Antichità che, nel II secolo, brilla ancora di luce incomparabile e vede l’avvento di un mondo nuovo.
Nel III secolo la situazione muterà per la Chiesa e per l’Impero, e le comunità cristiane, ormai fiorenti, lasceranno impressionanti vestigia. È una epoca di grandi opere, di grandi figure cristiane, di menti geniali e Cartagine e Alessandria sono i luoghi privilegiati in cui si verifica questa fioritura.
Nulla di simile avviene nel II secolo. Gli apostoli, l’un dopo l’altro e per ultimo Giovanni, sono scomparsi. I continuatori del sentimento cristiano, profondamente legati ai ricordi del passato, uniscono la fedeltà all’audacia, mettono a frutto il prezioso patrimonio ed aprono ampi orizzonti a vantaggio delle nuove generazioni.[…]”

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