Libreria Editrice OssidianeLibreria Editrice Ossidiane

Hai Appena Applaudito un Criminale

Hai Appena Applaudito un Criminale

Racconto dal primo laboratorio teatrale con i detenuti della Sezione G9 “Precauzionali” di Rbibbia N.C.

Autore/i: Marazita Daniela

Editore: Robin Edizioni

nota dell’autrice, prefazione di Angiolo Marroni, introduzione di Paola Quaregni, postfazione di Carmelo Cantone e Anna del Villano.

pp. 96, Roma

“Un racconto, quasi un diario, che ci trasporta in un mondo straordinario, sconosciuto, estremo. Questo diario ci costringe a interrogarci nel profondo del nostro io, sulle nostre contraddizioni, sui nostri pensieri, sui nostri desideri, sulle nostre pulsioni, su tante di queste cose con le quali spesso noi stessi non andiamo d’accordo, dalle quali ci nascondiamo.
Daniela Marazita si immerge e ci immerge in questo mondo fatto di una detenzione tutta speciale, tutta particolare, ovattata all’interno del carcere, circondata da un silenzio che lo contiene e lo estranea.
Sono detenuti “diversi”, hanno commesso reati che ci fanno orrore, reati che scuotono le coscienze collettive, che producono rigetto ed indignazione.
Ci dice tutto questo offrendoci una realtà fatta di detenuti impegnati seriamente, che vogliono recuperare la propria stima, una realtà fatta di amicizia, anche di affetto reciproco, tra lei e i suoi attori, una realtà fatta di energia e di profonda commozione.
Ci avvicina a questa realtà sofferente, che ha prodotto tanta sofferenza, ce la fa conoscere, le consente di esprimersi nel teatro, una delle fondamentali attività artistiche dell’uomo, della sua espressione più libera anche quando è condizionata da un testo scritto.”

Daniela Marazita, attrice di testro, cinema, televisione ha lavorato con (tra gli altri) Ugo Chiti, Luca De Filippo, Giorgio Albertazzi, Giancarlo Sepe, Vincenzo Salemme, Maurizio Scaparro, Flavio Bucci, Armando Pugliese, Alberto Sironi, Luca Zingaretti.
Dal 2006 collabora con Fabio Cavalli e La Ribalta Centro Studi E. M. Salerno alle molteplici attività teatrali svolte all’interno della Casa Circondariale di Rebibbia N. C.
Nello specifico, impegnata soprattutto con detenuti ritenuti particolarmente “difficili” (transessuali,”precauzionali”, Alta Sicurezza, nelle sezioni G8, G9, G12), sperimenta laboratori teatrali finalizzati alla messinscena: spettacoli destinati al confronto con un pubblico di spettatori “liberi” oltre che di spettatori detenuti.
La pratica della scrittura della quale (anche) questo libro è testimonianza nasce dal suo privilegiato punto di osservazione, tutto interno alla prioritaria pratica teatrale: uno sguardo “altro” riservato a chi crede nel teatro come potente strumento di comunicazione e conoscenza.
Il tutto nella convinzione che una vocazione artistica possa esprimersi con infiniti alfabeti, in altrettanti inesplorati territori.

Vai alla scheda libro e aggiungi al carrello Modalità di acquisto

Commenti

Comments are closed.