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Guida all’Italia Ebraica

Guida all’Italia Ebraica

Autore/i: Sacerdoti Annie

Editore: Casa Editrice Marietti

prima edizione, premessa e introduzione dell’autrice, prefazione di Tullia Zevi, con la collaborazione di Luca Fiorentino.

pp. 384, nn. ill. b/n, Genova

49 itinerari nell’«ltalia ebraica»: non solo nelle «capitali» dell’ebraismo italiano di ieri e di oggi (Roma, Milano, Venezia, Torino, Padova…), ma anche in città e borghi che più difficilmente rivelano al viaggiatore – che già non sappia che cosa vuol trovate – l’intensa presenza ebraica nei secoli. Le scoperte sono maggiori al centro e al nord. Nel sud e nelle isole comunità fiorenti sin dagli inizi dell’era volgare scomparvero definitivamente con la cacciata imposta dagli spagnoli o si mimetizzarono, per quel che rimaneva, nel fenomeno del marranesimo.
Nelle città più piccole o nascoste si celano autentici tesori d’arte (è il caso del barocco delle sinagoghe piemontesi); altre volte, lungo le strade delle «condotte» si trovano luoghi in abbandono, devastati dall’incuria o dalle trasformazioni. Un patrimonio artistico che va ritrovato soprattutto negli interni, perché troppo spesso gli ebrei furono costretti a non lasciar trapelare nulla dei propri luoghi di culto. Solo dopo l’emancipazione, infatti, l’arte e l’architettura ebraiche affermano con orgoglio la loro identità ed esistenza. In precedenza, i rapporti con la contemporanea arte italiana escludono le «arti maggiori»: gli artisti e la committenza ebraica preferiscono l’arredo, l’ornamento o il cesello dell’oggetto rituale.
Gli itinerari si dispongono su più piani di scoperta e di lettura: ritrovano ciò che vive, ciò che sopravvive, oppure ciò che è scomparso; ma c’è un altro percorso possibile: ritrovare quello che la cultura italiana, specialmente del nostro secolo, deve alla cultura ebraica; per rimanere solo sul piano delle suggestioni letterarie, si può ritornare nel Piemonte di Primo Levi o Natalia Ginzburg, nel ghetto di Roma raccontato da Elsa Morante, nella Ferrara di Giorgio Bassani o, soprattutto, nella Trieste di Umberto Saba e Italo Svevo.
Come nella storia d’Italia – che è storia regionale, sincronicamente impercorribile -, esistono molte anime e culture nell’ebraismo italiano: fornire una prima «guida pratica» d’insieme è il compito che il volume si è prefisso.

Annie Sacerdoti è nata a Napoli, dove si è laureata in scienze politiche. Ha insegnato per diversi anni, è pubblicista e redattrice del mensile d’informazione ebraica «Shalom». Ha curato nel 1983 per la Rai-Tv il documentario: «Gli ebrei in Lombardia. Cinque secoli tra il Ticino e il Mincio». Vive e lavora a Milano.

Luca Fiorentino, nato a Roma nel 1954, ingegnere, è collaboratore del quotidiano «Il manifesto». Nel 1972-73 ha diretto il giornale «Ha-tikwà», organo della federazione giovanile ebraica. Dal 1981 si occupa di beni culturali ebraici.

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