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Gli Dei in Esilio

Gli Dei in Esilio

Titoli originali: Elementargeister – Die Götter im Exil – Die Göttin Diana – Doktor Faust

Autore/i: Heine Heinrich

Editore: Adelphi Edizioni

introduzione e cura di Lia Secci.

pp. 168, Milano

Tutto l’Ottocento è traversato dalla riscoperta degli dèi pagani – e uno dei momenti più intensi di tale processo è segnato da questi testi di Heine, il grande poeta tedesco che ebbe il singolare destino di essere amato con uguale passione da Marx e da Nietzsche. Nei quattro scritti qui raccolti – due di carattere saggistico, Gli spiriti elementari e Gli dèi in esilio, due in forma di pantomima danzata, La dea Diana e Il dottor Faust, Heine ci racconta, con la sua sovrana grazia di narratore, «la trasformazione subita dagli dèi greco-romani allorché il cristianesimo conquistò il dominio del mondo». Esplorando le leggende, le fiabe e le superstizioni medioevali incontriamo così, sotto tratti demonizzati, gli antichi dèi: segno non solo del loro esilio, ma della loro incancellabile vita. Quelle potenze – Heine ci suggerisce – sono ancora fra noi: ma, se ci ostiniamo a non riconoscerle, la «dea Diana» potrà apparire come una femme fatale che conduce alla rovina, e il moderno Faust sarà ingannato da una seducente Mephistophela. Un ricco materiale mitologico e fiabesco viene qui animato dall’ironia penetrante, dalla nostalgia febbrile, dalla nervosità morbida che sono peculiari di Heine e ci introducono direttamente a tutta la sensibilità ‘moderna’. Dall’Olimpo ai roghi delle streghe, alle foreste germaniche, al demi-monde parigino: ovunque Heine ci trascina, sulle tracce dei suoi esseri divini, come in un amabile feuilleton: ma in ogni sua pagina troviamo accenni lucidissimi a temi che poi avrebbero ossessionato tutta la cultura europea: l’amore per i Greci e il satanismo, il mito della Donna Perversa, i piaceri della contaminazione.

Heinrich Heine (1797-1856), poeta tedesco di origini ebraiche, fu anche un importante filosofo collocato nelle file della Sinistra hegeliana. I suoi versi hanno ispirato molti compositori come Mendelssohn, Schubert, e Schumann. Heinrich Heine visse in un epoca di grandi cambiamenti sociali e politici: la Rivoluzione Francese (1789-99) e le guerre napoleoniche influenzeranno profondamente il suo pensiero. Heine morì a Parigi, dove è vissuto dal 1831 come una delle figure centrali sulla scena letteraria. Tra le famosi poesie di Heine ricordiamo ’Die Lorelei’,  adattata musicalmente da Silcher nel 1837 e ripresa da F. Liszt. È diventata una delle più note canzoni tedesche.

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Introduzione di Lia Secchi

Gli Dei in Esilio

  • Gli spiriti elementari
  • Gli déi in esilio
  • La dea Diana
  • Il dottor Faust
  • Nota introduttiva

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