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Giochiamo a Bridge con Omar Sharif

Giochiamo a Bridge con Omar Sharif

Titolo originle: Play bridge with Omar Sharif

Autore/i: Sharif Omar

Editore: Casa Editrice Meb

unica edizione, prefazione di Boris Schapiro, introduzione dell’autore, a cura di Claudio Manoli, traduzione di Annamaria Pagnotta.

pp. 188, numerose illustrazioni in b/n, Padova

Il bridge è un gioco di carte nato in Inghilterra e derivato dal whist: si gioca tra quattro giocatori in due coppie disposte a croce, con un mazzo di carte francesi. Dopo che ogni giocatore ha ricevuto 13 carte, il mazziere procede alla dichiarazione, con cui le coppie si impegnano a totalizzare un determinato numero di prese. Lo scopo del gioco è quello di vincere la partita che consiste in 200 punti, divisi in due mezze partite (manches) di 100 punti Luna. Ognuno cerca di far valere come atout (briscola) il colore in cui si considera più forte; se si gioca senza atout, perché non c’è un colore predominante, vince la carta più alta del seme giocato da chi è di mano. In questo agile manuale Omar Sharif entra subito nel vivo del gioco, raccontando l’eccitazione dell’avventura nella “zona slam”: la dichiarazione di fare sei in qualsiasi colore impegna a vincere tutta le mani meno una (cioè 12) e viene chiamata “piccolo slam”, mentre la dichiarazione di fare sette in qualsiasi colore impegna a vincere tutte le mani (cioè 13) e viene chiamata “grande slam”. Come anche il principiante subito apprenderà, questo è uno dei momenti più affascinanti del gioco, dove il rischio si mischia all’abilità e alla sensibilità del giocatore, nonché all’affiatamento della coppia.
Il lettore sarà affascinato dalla precisione e dalla competenza con cui l’autore descrive con l’aiuto di numerosi schemi, le varie possibilità che il gioco offre. La sua curiosità, continuamente stimolata dal racconto in prima persona della sua esperienza di giocatore, verrà infine soddisfatta leggendo di quei casi particolari che l’autore si è trovato ad affrontare in qualche straordinaria partita.

Omar Sharif nacque ad Alessandria d’Egitto il 1O aprile 1932 e studiò alle scuole inglesi del Cairo, dove imparò a giocare a cricket e a football, ottenendo eccellenti risultati sportivi. Tra tutte le possibilità di emergere che le sue qualità gli consentivano, egli scelse la recitazione, decisione che si rivelerà di fondamentale importanza per la sua vita. Proprio mentre girava il suo primo film, Cielo d’inferno, sul set del quale conobbe Faten Hamama, la più famosa attrice egiziana del tempo, che sarebbe poi diventata sua moglie, si rafforzò l’interesse per il bridge, passione di antica data nata quando, per caso, trovò in una libreria del Cairo un manuale di Charles Goren, famoso giocatore e scrittore americano. A Londra poi, aU’Hamilton Club, nelle pause di lavorazione del film Lawrence    ebbe la possibilità di accumulare una notevole esperienza a contatto con i migliori giocatori del momento. Da allora questo appassionante hobby lo portò a diventare un giocatore a livello internazionale, commentatore di campionati e scrittore. Omar Sharif vive oggi a Parigi.

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Argomenti: Giochi,

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