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Edgar Allan Poe – Studio Psicanalitico • 2 Volumi

Edgar Allan Poe – Studio Psicanalitico • 2 Volumi

Volume 1 ∿ La Vita e l’opera poetica. I racconti: il ciclo della madre morta vivente e il ciclo della madre paessaggio – Volume 2 ∿ La confessione dell’impotente • il ciclo della madre assassinata • il ciclo della rivolta contro il padre • il conflitto con la coscienza • il ciclo della passività verso il padre • Poe e l’anima umana

Autore/i: Bonaparte Marie

Editore: Newton Compton Editori

unica edizione, prefazione di Sigmund Freud, traduzione di Antonio Ciocca e Sergio De Risio, revisione scientifica di Aldo Durante, titolo originale: Edgar Poe. Sa vie – son oeuvre, Études analytique.

vol. 1 pp. 356, vol. 2 pp. 304, numerose tavole in bianco e nero fuori testo, illustrazioni in b/n, Roma

«La mia amica ed allieva Marie Bonaparte», scrive Sigmund Freud nella sua presentazione al volume, «ha gettato la luce della psicoanalisi sulla vita e le opere di un grande scrittore dalle tendenze patologiche. Grazie al suo lavoro di interpretazione sarà finalmente possibile comprendere come le caratteristiche di queste opere fossero condizionate dalla personalità dell’uomo, e come questa a sua volta fosse il residuo di potenti fissazioni affettive e di eventi dolorosi risalenti alla prima infanzia».
La figura di Edgar Poe, d’altra parte, si prestava particolarmente a un’operazione su questa scala. A quell’ambiente parigino, tardo-romantico e tardo-positivista a un tempo, cui Marie Bonaparte appartenne, Poe giungeva filtrato dalla sensibilità di Baudelaire, che ne fu il traduttore francese, e ne trasmise le più sottili sfumature di invenzione e di patologia.
Nato nella sofisticata Boston del primo ottocento, morto ancora giovane, all’uscita di una bettola, per un attacco di delirium tremens, Poe era stato caposcuola di quella «short-story» americana nella quale convergevano e si armonizzavano sollecitazioni culturali eterogenee: classicheggianti, gotiche, e nondimeno positivistiche. Una sorta di interesse estetico per la scienza, fecondo territorio di ispirazione allo scrittore, ossessionato com’era dal fantasma di una natura divorante: la grande madre che ricorre variamente metamorfosata nei deliri dei suoi personaggi.

Nel primo volume seguiamo le vicende dell’infanzia, dell’adolescenza e della maturità di Edgar Poe: dalla prematura scomparsa della madre ai duri anni di convivenza col padre adottivo (dal quale appunto riprese il nome Allan), e ancora alla singolare esperienza di «soldato di ventura», alle prove poetiche, narrative e giornalistiche, alla lenta, fatale malattia della moglie-bambina. La morte lo avrebbe sopraffatto all’età di quarant’anni, proprio quando la fama e la sicurezza economica sembravano poter finalmente rasserenare la sua esistenza tormentata e vagabonda.
Dopo la biografia di Poe inizia qui l’analisi del «ciclo della madre», che comprende alcuni celebri racconti e il «Gordon Pym».

Nel secondo volume l’autrice prosegue l’esame minuzioso di tutti gli scritti di Poe, esponendone il background psicologico e patologico alla severa luce dell’analisi freudiana. Emergono così, in sintonia con i fantasmi che lungamente inquietarono la mente dell’artista, i cicli dominanti della sua produzione: quello della madre morta-vivente, della madre-paesaggio, della madre assassinata e ancora della rivolta contro il padre, della passività verso il padre, del conflitto con la coscienza: «la bieca coscienza», come lamenta in epigrafe, «questo spettro sul mio cammino…».

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