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Alle Origini delle Polizie Politiche

Gli inquisitori di Stato a Venezia e a Genova

di
Editore: SugarCo Edizioni
Prezzo: € 35,00

Informazioni: introduzione dell'autore. - pp. 320, Milano
Stampato: 1989-05-01
Codice: 500000004841

Alla luce di quanto è accaduto nel nostro secolo, nel quale non pochi sono stati i «trionfi» celebrati da polizie più o meno «politiche» e da servizi più o meno «segreti», si potrebbe pensare che nessuno Stato possa sopravvivere senza una polizia politica e senza «servizi». Si tratterebbe, tuttavia, di una conclusione sbagliata. Non ebbero infatti questa polizia e questi servizi la più forte organizzazione statale del mondo antico (l'Impero romano), come non l'ebbero gli Stati sorti dalla sua frantumazione, gli Stati rinascimentali e neppure gli Stati moderni, all'inizio della loro esistenza. L'istituzione di organi di polizia di questo tipo («politica» o «segreta» che dir si voglia) fece infatti la sua comparsa tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento. Vi fu, tuttavia, un'eccezione, costituita dalle Repubbliche di Venezia e di Genova.
Nello Stato veneziano, dove il potere non si confuse mai con la persona fisica di un principe, una polizia politica non sufficientemente «istituzionalizzata» avrebbe potuto diventare uno strumento di alcuni organi collocati al vertice dello Stato a scapito di altri o di una fazione politica a danno di un'altra. L'unica strada percorribile, per impedire in radice questa deviazione, era quella di tenere separata la struttura incaricata di svolgere le indispensabili attività di polizia politica o segreta dalle altre strutture di comando e di disciplinarne la costituzione e il funzionamento per via legislativa, in modo che fosse esclusa ogni confusione di organi e di prerogative. Questi furono gli obiettivi perseguiti a Venezia con l'istituzione, nel Cinquecento, della magistratura degli Inquisitori di Stato. Essi furono così bene realizzati che anche Genova, nel secolo successivo, pensò di seguire la strada sulla quale si era incamminata la Repubblica di S. Marco. Agli inquisitori di Stato veneziani si aggiunsero così quelli genovesi. Entrambi realizzarono una forma originale di polizia politica razionalizzata, «imparziale» ed efficiente quando, negli altri Stati europei, non si era ancora riusciti a razionalizzare neppure la polizia «comune».

Gli Inquisitori di Stato a Venezia e a Genova assolsero con efficacia il loro compito di garanti della sicurezza interna ed esterna dello Stato, anche grazie a certe caratteristiche che sempre accompagnarono il loro intervento (segreto, rapidità di azione, procedure speciali, ruolo «alto» loro riservato prima che nella gerarchia del potere nella ideologia di questo e nella coscienza sociale generale, infine ratifica costante del loro operato da
parte del vertici del potere). Nel loro agire concreto gli inquisitori, che pure erano stati istituiti per soddisfare interessi di classe assai bene definiti e concreti, si sforzarono costantemente di operare in modo che i loro interventi trascendessero ogni connotato di classe o di ceto ed apparissero invece come diretti a realizzare obiettivi egualizzanti che andavano ben al di là delle difese del ceto e degli interessi nobiliari.
(Dalle Considerazioni conclusive dell'Autore)

Romano Canosa, giudice a Milano, ha, tra l'altro, scritto: La Magistratura In Italia dal 1945 a oggi, Il Mulino, Bologna, 1974; La polizia in Italia dal 1945 a oggi, Il Mulino, Bologna; 1976; Le sanzioni contro Il fascismo, Mazzotta, Milano, 1978; Storia del manicomio in Italia dall'Unità a oggi, Feltrinelli, Milano, 1979; Le libertà in Italia, Einaudi, Torino, 1981; Sesso e Stato, Mazzotta, Milano, 1981; Tempo di peste, Sapere 2000, Roma, 1985.
Insieme con Isabella Colonnello ha scritto: Gli ultimi roghi. La fine della caccia alle streghe in Italia, Sapere 2000, Roma, 1983; Storia del carcere in Italia dalla fine del Cinquecento all'Unità, Sapere 2000, Roma, 1984; L'ultima eresia, Sellerio, Palermo, 1986. Attualmente sta scrivendo una Storia dell'Inquisizione in Italia dalla metà del Cinquecento alla fine del Settecento (Sapere 2000, Roma), della quale sono finora usciti quattro tomi, il primo dedicato a Modena, il secondo a Venezia, il terzo a Torino e Genova e il quarto a Milano e Firenze.

Il volume è disponibile in copia unica

Libro che può recare eventuali tracce d'uso.

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