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Il Tramonto dell'Occidente

Lineamenti di una morfologia della Storia mondiale

di
Editore: Longanesi & C.
Informazioni: nuova edizione italiana a cura di Rita Calabrese Conte, Margherita Cottone e Furio Jesi, introduzione di Furio Jesi, prefazioni dell'autore, traduzione di Julius Evola. - pp. LXIV-1520, Milano
Stampato: 1981-10-01
Codice: 500000003326

Il peso culturale de Il tramonto dell'Occidente - più che la sua effettiva incidenza politica - nell'Europa degli anni '20 è difficilmente paragonabile a quello di altre opere storiche e filosofiche. Di quel periodo, d'altronde, e del primo decennio del secolo, il libro raccoglie le capacità inventive e gli isterismi, il senso di crisi delle scienze e il gusto di conoscere per composizione, gli scarti eccentrici ed elusivi e il privilegio dell'intuizione profetica sull'erudizione specialistica. Il tramonto dell'Occidente si configura come un'immensa costruzione ideologica e mitologica, in cui una selva di dati è organizzata per rendere salienti le strutture cicliche della storia universale. Una storia di cui l'autore tenta, per la prima volta, una «prognosi». «Ci si è proposti - così egli introduce il libro - di predire il destino di una civiltà e, propriamente, dell'unica civiltà che oggi stia realizzandosi sul nostro pianeta, la civiltà euro-occidentale e americana, nei suoi stadi futuri.»

«In questo libro vien tentata per la prima volta una prognosi della storia. Ci si è proposti di predire il destino di una civiltà e, propriamente, dell'unica civiltà Che oggi stia realizzandosi sul nostro pianeta, la civiltà euro-occidentale e americana, nei suoi stadi futuri.» (Oswald Spengler)

Oswald Spengler nacque a Blankenburg (Harz) il 29 maggio 1880. Studiò scienze naturali e matematica a Monaco, Berlino e Halle, e per tre anni fu professore di ginnasio di queste materie ad Amburgo. Si trasferì poi a Monaco, dove si dedicò privatamente agli studi e dove morì l'8 maggio 1936. Fece parte di varie organizzazioni scientifiche e in particolare, come membro del comitato di fondazione, del Forschungsinstitut für Kulturmorphologie, divenuto poi Frobenius-Institut. Le sue opere (Der Untergang des Abendlandes [Il tramonto dell'Occidente], 1918; Preussentum and Sozialismus [Prussianesimo e socialismo] , 1920; Der Mensch und die Technik [L'uomo e la tecnica], 1931; Jahre der Entscheidung [Anni decisivi], 1933; ecc.), pur contrastate negli ambienti accademici, ebbero risonanza nella cultura tedesca del periodo di Weimar, e in alcuni casi risonanza europea. Spregiatore della repubblica di Weimar, Spengler volle farsi l'ideologo dell'alleanza fra conservatori illuminati ed élite operaia; accolse con iniziale simpatia l'avvento del nazismo, ma ben presto mostrò freddezza e ironia verso Hitler e verso il nuovo regime, che gli rimproverò di non riconoscere i suoi legittimi eredi.

Furio Jesi, nato a Torino nel 1941, è stato titolare della cattedra di lingua e letteratura tedesca nella facoltà di Magistero dell'università di Palermo. Tra le sue opere: Letteratura e mito (Einaudi, 1968, 19773); Mitologie intorno all'illuminismo (Ed. di Comunità, 1972); Esoterismo e linguaggio mitologico. Studi su R. M. Rilke (D'Anna, 1976). É scomparso nel 1980.

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