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La Dittatura del Capitalismo

Dove ci porteranno il liberalismo selvaggio e gli eccessi della globalizzazione

di
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
Informazioni: prefazione dell'autore, traduzione di Andrea Mazza. - pp. 330, Milano
Stampato: 1999-06-01
Codice: 978880445895

Globalizzazione, deregulation, privatizzazioni e rapide evoluzioni informatiche hanno generato un'accelerazione del capitalismo moderno che ha portato a drammatiche conseguenze. La ristretta élite dei vincenti, ossia gli architetti del cambiamento economico-strutturale in atto, è destinata a divenire sempre più ricca, mentre i più fortunati tra i perdenti si troveranno a fare i conti con retribuzioni stagnanti e gli altri finiranno per occupare le mansioni tradizionalmente riservate al sottoproletariato, lavorando di più e a paghe inferiori.
In questa situazione di insicurezza socioeconomica, una maggioranza sempre più spaventata riversa la sua rabbia e il suo risentimento nel desiderio di punire, limitare e proibire, con la richiesta di leggi sempre più restrittive e con l'organizzazione di campagne contro il fumo, l'alcol, la droga, la pornografia e il sesso.
Ciononostante, dalla Gran Bretagna all'Argentina, dalla Finlandia alla Nuova Zelanda, in tutto il mondo cresce il numero dei paesi che abbandonano il capitalismo «controllato», instaurato dopo la Seconda guerra mondiale, per importare il «turbocapitalismo» affermatosi negli Stati Uniti sul finire degli anni Settanta, senza però avvalersi delle due grandi forze che in America ne tengono a freno l'enorme potere e la pervasività «totalitaria» su ogni aspetto della società: il sistema giuridico (dall'antitrust alla lotta all'evasione) e la tradizione calvinista coni suoi riflessi sociali, in termini di ammirazione per i ricchi e mancanza di senso di rivalsa se non verso se stessi.
La dittatura del capitalismo si inserisce nel dibattito in corso sul futuro del capitalismo (reso particolarmente pressante dalla grave crisi che ha colpito le cosiddette tigri asiatiche e la Russia), riconoscendo le ricadute positive del turbocapitalismo ma nello stesso tempo sottolineando l'elevato prezzo da pagare e la necessità di superare quel modello economico.

Edward N. Luttwak (1942) è un noto esperto di strategia e politica internazionale. Specializzato in problemi militari, ha esteso l'applicazione della strategia ai fenomeni economici e alle problematiche sociali. Fra le sue opere ricordiamo: Strategia del colpo di Stato (Rizzoli 1983), La grande strategia dell'Unione Sovietica (Rizzoli 1984), Il Pentagono e l'arte della guerra (Rizzoli 1986), La grande strategia dell'impero romano (Rizzoli 1991), C'era una volta il sogno americano (Rizzoli 1994) e, con Susanna Creperio Verratti, Che cos'è davvero la democrazia (Mondadori 1996). E senior fellow presso il Centro di studi strategici e internazionali di Washington DC.

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