
Il Padiglione d'Oro - Romanzo
Titolo originale: Kinkakuji
di Mishima Yukio
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
Prezzo:  € 10,00
Informazioni: traduzione dal giapponese di Mario Teti. - pp. 256, Milano
Stampato: 1990-02-01
Codice: 978880780995
Non c'è recensore, in Giappone e fuori, che, cercando parentele o fonti  d'ispirazione per questo capolavoro della letteratura giapponese  moderna, non abbia fatto il nome di Dostoevskij. Incominciarono i  giapponesi: per quanto la cosa possa apparire sorprendente, la voga di  Dostoevskij aveva raggiunto nell'immediato dopoguerra un'ampiezza senza  precedenti e nel triennio 1947-50 Delitto e castigo era stato  uno dei più clamorosi best-seller della storia dell'editoria nipponica. È  appunto nel 1950 che avvenne il fatto che ispirò a Mishima questo Padiglione d'oro,  che è del 1958: un giovane accolito buddista, deforme e balbuziente, dà  fuoco a uno dei maggiori monumenti dell'arte giapponese, il padiglione  di un celebre santuario di Kyoto, il Kinkakuji, il quattrocentesco  tempio zen. La storia di questo clamoroso gesto è raccontata da Mishima  con aderenza alla cronaca, ma in modo da assegnare un senso simbolico  ossia problematico all'azione del piromane. La chiave dell'ossessione di  Mizoguchi, Mishima la ricerca in quell'attesa quasi magica della grande  distruzione che rappresenta il tema profondo di tutta la prima parte  del libro fino al giorno della sconfitta bellica del Giappone. La calata  agli inferi si svolge sul tema di straordinarie, attonite rievocazioni  di memorie dell'infanzia. Il tema della bellezza suprema del padiglione  affonda le sue radici in un'ossessione infantile esorcizzata dallo  storpio Mizoguchi con un atto che trova giustificazione anche nella  dottrina buddista della morte al mondo e della cancellazione del bello  in quanto pura apparenza.
Dostoevskij diventa un punto di riferimento  possibile ma lontano: al di là del motivo della redenzione attraverso  il male, al di là delle motivazioni per così dire freudiane e delle  implicazioni sociali (gli echi dell'apocalisse bellica), prorompe quel  culto dell'assoluto cui le tradizioni zen forniscono raffinati supporti  logici e psicologici.
Yukio Mishima, considerato uno dei  massimi scrittori giapponesi, nasce a Tokyo nel 1925 e muore suicida  nel 1970. Feltrinelli ha pubblicato le sue opere di maggior successo: La voce delle onde (1961), Il padiglione d'oro (1962), Dopo il banchetto (1964), Confessioni di una maschera (1969), Trastulli di animali (1983), Lezioni spirituali per giovani Samurai (1990), La foresta in fiore (1991), Musica (1993), la tetralogia Il mare della fertilità, con Neve di primavera (2009), A briglia sciolta (2010), Il Tempio dell'alba (2011) e La decomposizione dell'angelo (2012), Colori proibiti (2009), Il sapore della gloria (2010), La scuola della carne (2013) e, nella collana digitale Zoom, Diario di preghiere (2013). Feltrinelli ha inoltre pubblicato Le ultime parole di Mishima, una doppia intervista di due celebri critici letterari giapponesi, Furubayashi Takashi e Hideo Kobayashi (2001).
Il volume è disponibile in copia unica
Argomenti: Letteratura, Letteratura Orientale, Letteratura Giapponese, Romanzo,
