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La Crociata dei Bambini - La Folle e Tragica Corsa al Santo Sepolcro che le Cronache non Ebbero il Coraggio di Raccontare

di
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
Prezzo: € 21,00

Informazioni: unica edizione, introduzione dell'autore, in sopraccoperta: Filippo Augusto e Riccardo Cuor di Leone alia presa d'Acri. Miniatura del XV secolo natta dallo Speculum istoriale di Vincenzo di Beauvais, Chantilly, Museo Condé. - pp. 218, tavole b/n f.t., Milano
Stampato: 1983-02-01
Codice: 500000007234

«Nell'anno 1212 il tragitto degli stupidi bambini si dirigeva verso il mare»: così annotava il cronista del tempo. In quell'anno migliaia di bambini, «dei quali nessuno aveva più di dodici anni», partirono cantando e traversarono con bandiere trombe e vessilli le strade d'Europa: a essi si unirono chierici e turbe di donne, serve, vergini, prostitute, giovani madri con i lattanti al seno, tutti attratti dal contagioso entusiasmo e dalla fede dei piccoli crociati.

«Nell'anno 1212 il tragitto degli stupidi bambini si dirigeva verso il mare»: così annotava un cronista bavarese. «La ridicola spedizione», come la definiscono le scarne cronache del tempo, dovette certo stupire e scandalizzare per il suo allucinato fanatismo e per il suo atroce fallimento perfino chi, in un'epoca di fede e di spada, aveva visto ben altre follie assistito ad altri misfatti. In quell'anno migliaia di bambini, «dei quali nessuno aveva più di dodici anni», partirono contemporaneamente dalla Francia del Nord e dalla Renania in due gioiose e tumultuanti processioni sotto la guida del pastorello Etienne e del giovanissimo Nikolaus; a essi si unirono ben quattrocento chierici e turbe di donne, serve, vergini, prostitute, giovani madri con i lattanti al seno, tutti attratti dal contagioso entusiasmo e dalla fede dei piccoli crociati. La mèta era la Terra Santa, il ritrovamento della Santa Croce, la liberazione di Gerusalemme. Partirono cantando e traversarono con bandiere trombe e vessilli le strade d'Europa; bivaccarono alle porte delle città e compirono miracoli dinanzi agli occhi del popolo accalcato a sfiorare le vesti taumaturgiche di Etienne e Nikolaus. Perirono quasi tutti: di fame, di stenti, in naufragio; tanti finirono in schiavitù, molte bambine furono violentate, pochi sopravvissero. Per capire cosa avvenne, ma soprattutto come e perché avvenne, Pallenberg ha ricostruito con curiosità di storico ma anche con controllata pietà il quadro buio e confuso, ma poi sempre più preciso e sconcertante, di quell'impresa che passò alla storia come «la crociata dei bambini»: misteriosa nelle sue cause, tragica nella sua conclusione. Ma le cronache, gli annali, le numerose testimonianze del secolo XIII non bastano, col loro latino colorito e approssimato, a far rivivere una delle vicende più drammatiche nella storia della cristianità; soltanto tracciando i fondali di una società e di un'epoca in cui fede e crudeltà, astuzia e cinismo, barbarie e raffinatezza si mescolano, la crociata dei bambini può tornare ad assumere il proprio sbalorditivo significato, mostrare il proprio volto di innocenza tradita. Come sempre nella Storia, tutto parla e tutto tace: bisogna sapere interrogare. Il più trascurabile dei particolari, la più astrusa delle agiografie può essere allora rivelatrice: così risalire al culto dei Santi Innocenti o alla leggenda di Sant'Orsola e delle sue undicimila vergini martiri, può essere, ad esempio, fondamentale per cogliere alcune fra le cause oscure e profonde della «ridicola» crociata. Seguendo le tracce di fede e di morte dei piccoli crociati, la narrazione chiama sulla scena, testimoni o imputati, alcuni tra i principali fatti e protagonisti dell'epoca: Federico II, personaggio bifronte nei vizi come nelle virtù, e la sua splendida corte palermitana; Innocenzo III e gli anni del suo illuminato pontificato; le caotiche, deludenti, ingorde corse al Santo Sepolcro delle crociate «dei grandi»; le fantastiche ed espiatorie costruzioni di cattedrali; la predicazione missionaria di Francesco d'Assisi; le leggende che corrono sulle strade dei più famosi santuari, fino all'ipotetico ma non trascurabile segreto del sinistro Vecchio della Montagna con la sua fanatica Setta di Assassini. Poiché da questo crogiolo uscirono, coi loro canti e con la loro fede, i poveri bambini crociati di cui le cronache non vollero parlare e che la Storia si affrettò a inghiottire.

Corrado Pallenberg, nato nel 1912 a Roma dove si è laureato in legge, ha svolto intensa attività giornalistica. Ha scritto sette libri di cui tre sul Vaticano. Le finanze del Vaticano (Palazzi, 1969) in cui egli ha esplorato per primo la giungla finanziaria della Santa Sede è stato pubblicato in altre sette lingue. Con Culla del diritto, tomba della giustizia (Palazzi, 1973) Pallenberg ha messo a nudo le piaghe del sistema giudiziario italiano.

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