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Teilhard de Chardin e il Fenomeno Umano

Titolo originale: L'etre humain selon Teilhard de Chardin

di
Editore: G. Carabba Editore
Prezzo: € 22,00

Informazioni: introduzione dell'autore, traduzione di A. Mazzenga. - pp XX-176, Roma
Stampato: 1964-11-16
Codice: 500000006479

«L'uomo non si è alienato attribuendo a dio i propri poteri, ma si è alienato attribuendosi l'onnipotenza di dio, contraria alla sua natura limitata».

«Chi vuole svilupparsi senza limiti cade nella nevrosi di potenza, nel peccato di egoismo e di orgoglio e non può più avere una personalità equilibrata».

«Il progresso dell'umanità è soprattutto un progresso di linguaggio e la scienza è prima di tutto un nuovo linguaggio».

«La psicologia e la pedagogia occidentali si credono più scientifiche in quanto trascurano la coscienza: la psicopedagogia sovietica non teme, pur essendo materialista, d'insistere sulla sua importanza alla maniera dei filosofi spiritualisti».

«Oggi soltanto dei privilegiati possono umanizzarsi completamente; gli altri appaiono inferiori perchè sono stati menomati. Cioè messi nell'impossibilità di essere normali».

L'opera di Teilhard de Chardin è legata a troppe vicissitudini, private e pubbliche, perché a quasi due lustri dalla morte dell'Autore possa destare meraviglia che da noi, nonostante le monografie e gli studi pubblicati, del suo pensiero si abbia ancora una conoscenza imperfetta e spesso distorta. È la natura stessa di quest'opera - rivoluzionaria dal punto di vista filosofico e dal punto di vista teologico - con tutte le implicazioni che porta con sé, a rendere gli studiosi tradizionali sospettosi e guardinghi e quelli progressisti troppo partigiani: in un modo o nell'altro è sempre Teilhard a farne le spese e mentre tutti si servono del suo nome per avallare le tesi più opposte, per i più il pensiero di Teilhard resta enigmatico se non addirittura ambiguo.
Il merito precipuo di questo libro è di sviluppare nei particolari i rapporti tra Teilhard e la scienza moderna, di delucidare i punti oscuri dell'opera teilhardiana, di delimitarne gli scopi e la estensione, e soprattutto di stabilire una volta per tutte quali siano i reali limiti della convergenza, spesso sottolineata, tra la fenomenologia teilhardiana e il materialismo storico, ossia tra il cattolicesimo e l'ideologia marxista. È inutile negare che l'importanza di Teilhard, la sua attualità, l'interesse e le discussioni ad ogni livello che suscita, risiedono nella possibilità che la sua opera offre alla teologia tradizionale cattolica di misurarsi, non più soltanto come fatto fideistico ma sul piano scientifico, con l'ideologia marxista e con ogni tipo di scientificismo ateo.
L'affermazione che più merita rilievo è questa: «Ogni ipotesi scientifica è compatibile con la fede».
Infatti Chauchard afferma: «Teilhard è il più idoneo, perché parla la loro lingua, a riproporre ai marxisti una apertura sulle vere dimensioni della realtà».
Illustre neurofisiologo, Paul Chauchard dirige l'Ecole des Hautes Etudes di Parigi: è conosciuto in Italia per alcuni suoi libri già tradotti e per avere collaborato a parecchie riviste. Vicinissimo a Teilhard, dopo la morte del Maestro è rimasto uno dei suoi seguaci più fedeli e uno degli studiosi più acuti e pugnaci della fenomenologia teilhardiana, che in questo libro analizza nei suoi vari aspetti riuscendo a fornirne, finalmente, un quadro chiaro ed esauriente.

Il volume è disponibile in copia unica

Libro che può recare eventuali tracce d'uso.

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