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Lettere 1845-1886

di
Editore: Giulio Einaudi Editore
Informazioni: a cura di Barbara Lanati, Struzzi 264. - pp. XVIII-188, Torino
Stampato: 1982-04-17
Codice: 500000006435

Una donna piccola, non bella, vestita di bianco: così appariva agli occhi dei pochi visitatori ammessi nella sua casa Emily Dickinson. Era nata nel 1830 ad Amherst, una cittadina della quieta e puritana provincia d'America dove morì nel 1886. Verso i trent'anni si ritira in casa e unico tramite tra lei e il mondo esterno rimangono le lettere. Agli amici scrive per ringraziare di un dono, per partecipare a una gioia o a un dolore, per raccontare i fatti della cittadina, il passaggio di un circo, il grande incendio. A Sue Gilbert, diventata poi sua cognata, sono riservate le riflessioni più intime, nella tranquilla certezza di una affinità intellettuale; a T.W. Higginston, giornalista dell'«Atlantic Monthly», si rivolge per avere consigli e pareri sulla sua poesia, perché «la Mente è così vicina a se stessa da non riuscire a vedere, con chiarezza - e io non ho nessuno a cui chiedere». Scrive su qualsiasi pezzo di carta le capiti in mano, sui retri delle buste, accompagnando le missive con poesie, ricette di cucina, fiori. Le sue lettere partecipano della natura della sua poesia, ne hanno la densità e la secchezza, così come la ricchezza espressiva.

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Libro che può recare eventuali tracce d'uso.

Argomenti: Letteratura, Poesia, Memorie,

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