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Stanze e Sonetti della Morte

di
Editore: Giulio Einaudi Editore
Informazioni: testo inglese a fronte, traduzione di Alessandra Ginzburg, collezione di poesia 76. - pp. 76, Torino
Stampato: 1970-07-25
Codice: 500000006354

Alla luce di questa impostazione, soprattutto le Stances appaiono come un disperato tentativo dell'Io di liberarsi del corpo. Ma il corpo è solo negato e non vinto; anzi, proprio in quanto negato intellettualmente finisce per essere riaffermato nel momento stesso della condanna.
L'attualità di Sponde ci pare risieda in quest'intima contraddizione, in questo ardore e rigore di fede calvinista, tradito dalla debolezza del corpo».

Jean De Sponde (1557-1595) umanista e poeta francese. Di famiglia protestante, abiurò per seguire le sorti di Enrico IV e ne ebbe la carica di luogotenente generale della Rochelle. L’esistenza dissipata e i debiti lo portarono presto a una miserevole morte nella più nera indigenza. Pubblicò edizioni di Omero, di Esiodo e della Logica di Aristotele. Le sue poesie suggestive ed eloquenti (26 sonetti d’amore e 12 sonetti sulla morte, oltre a stanze, canzoni e due raccolte di componimenti religiosi: Meditazioni sui salmi, Méditations sur les psaumes, e Poemi cristiani, Poèmes chrestiens, 1588), a lungo dimenticate dalla critica, occupano oggi un posto di rilievo nella poesia barocca francese.

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