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Donne del Profeta - La Condizione Femminile nell'Islam

Titolo originale: Le harem politique - Le prophète et les femmes

di
Editore: ECIG - Edizioni Culturali Internazionali Genova
Prezzo: € 16,00

Informazioni: seconda edizione, traduzione di Giovanni Maria del Re. - pp. 256, 1 cartina b/n, Genova
Stampato: 1997-01-01
Codice: 978887545744

Seconda una tradizione trasmessa da qualche discepolo bugiardo e tendenzioso, Maometto avrebbe pronunciato una sentenza di forte misoginia: «Un popolo che affida i propri destini a una donna, mai potrà essere prospero». Tale fu la forza della dichiarazione che, attraversati i secoli, è arrivata intatta alla nostra epoca ed è entrata nel linguaggio comune come modo di dire oltraggioso. «Potrebbe allora una donna guidare uno stato musulmano?», si chiede Fatima Mernissi, sociologa marocchina, autrice di Donne del Profeta.
Dall'anno 622 - anno primo dell'Egira, in cui i seguaci di Allah si insediarono a Medina, provenienti dalla Mecca - l'equivoco persiste: un problema che «trafigge» tutta la cultura islamica: la posizione della donna all'ombra del Profeta. Maometto aveva prefigurato una società religiosa e democratica in cui uomini e donne, insieme, avrebbero potuto discutere le leggi, formulare le scelte di un nuovo modo di vivere in comunità. L'obiettivo era uno stato forte e stabile, capace di affermarsi in un'Arabia governata da tribù, dilaniata da rivalità, guerre civili venate di oscurantismo religioso e culturale. Eppure, nonostante l'assunto del Profeta, che predicava un'eguaglianza più che formale, la «storia» guidata da misogini forsennati, ha imposto il velo alla donna e, ad un tempo, l'ha emarginata dalla vita decisionale.
Donne del Profeta è una indagine serrata nella messe di letteratura religiosa che commenta le parole, le azioni e le gesta del Profeta; un viaggio nel mistero dei comportamenti islamici per arrivare a scoprire come da un indirizzo remoto in cui uomini e donne, nella Medina del VII secolo, discutevano di politica e insieme andavano alla guerra, si sia potuti arrivare a un così umiliante degrado della presenza femminile.

Fatima Mernissi è nata nel 1940, in un harem, a Fez, in Marocco. Laureatasi in Scienze politiche a Rabat, insegna all'Università di questa città. Molto attiva nel campo del sociale, Mernissi è stata membro del Consiglio dell'Università dell'Onu, consulente dell'Unesco, coordinatrice dell'Associazione delle donne tunisine per la ricerca sullo sviluppo e una tra le ideatrici di Afalifa, «bollettino di informazione e di collegamento sulla creazione femminile araba». Da diversi anni ha orientato i suoi studi sul ruolo della donna nella società musulmana. Tra i suoi saggi ricordiamo: Le sultane dimenticate. Donne capi di Stato nell'Islam, Marietti, 1992 e Chahrazad non è marocchina, Sonda, 1993. L'anno 1996 ha visto la nascita del suo primo romanzo autobiografico: La terrazza proibita. Vita nell'Harem, Giunti Ed.

Il volume è disponibile in copia unica

Libro che può recare eventuali tracce d'uso.

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