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I Cacciatori di Prestigio

Titolo originale: The Status Seekers

di
Editore: Giulio Einaudi Editore
Prezzo: € 24,00

Informazioni: traduzione di Giancarlo Buzzi. - pp. 362, Torino
Stampato: 1961-09-04
Codice: 500000005243

Cacciatori di prestigio sono coloro che vivono assillati dalla smania «di circondarsi di prove visibili del rango superiore cui ritengono di appartenere».
All'infuori di pochi aristocratici, che non hanno bisogno di «far colpo » sul prossimo, e dei ceti più umili della popolazione, cui ogni ascesa è preclusa in partenza, l'America d'oggi è - secondo Packard - una nazione di arrampicatori sociali, di snob; e questo, su uno sfondo di «benessere per tutti», di «eguaglianza materiale» quale nessun altro paese al mondo può vantare. Proprio nel momento in cui l'antico sogno della abolizione delle differenze di classe si sta realizzando sul terreno pratico, la società americana se ne allontana su quello psicologico. L'alto dirigente di grande azienda non vuole, nel suo club, il dirigente medio, e questi a sua volta non invita a pranzo il contabile che pure abita nella casa accanto, mentre il contabile non lascia giocare i suoi figli con quelli del capo operaio. È un complicatissimo e affascinante gioco di esclusioni e discriminazioni che non tiene più conto del valore umano, della simpatia, dell'intelligenza dell'individuo, ma esclusivamente del suo «prestigio» sociale, tradotto in termini di «quanto guadagna?», «ha fatto l'università?», «che macchina ha?», «quanto avrà pagato la sua casa?», «dove si veste?», oltre che, molto spesso, di «è ebreo?», «è straniero?», «è o non è episcopale?» L'autore ha suddiviso l'immenso materiale da lui raccolto in tre anni di ricerche e di interviste, in una serie di agili capitoli che coprono tutti i livelli e tutte le sfumature della stratificazione sociale americana: dal mondo dell'industria e della finanza a quello del cinema, dai centri residenziali alle città operaie, dalle scuole ai club, dalla scelta degli antipasti a quella dei soprammobili, dal modo di viaggiare a quello di corteggiare le ragazze. È un quadro preciso, spesso crudele, talvolta divertentissimo, cui tuttavia Packard non manca di apporre inquietanti considerazioni: quali il diffondersi di una acuta «scontentezza» tra gente che gode di grande prosperità, o l'aumento delle nevrosi causate da questo assurdo e spesso vano inseguimento dei simboli del successo, o la crescente frattura fra le classi, il conformismo e la solitudine del cittadino americano paralizzato dalle nuove gerarchie, la continua perdita di vitalità e iniziativa di tutta una società dove, più che essere o fare, conta parere. Vance Packard, laureato in giornalismo alla Columbia University, dopo aver lavorato nella redazione di un quotidiano di Boston e in seguito per la Associated Press, è diventato un assiduo collaboratore delle principali riviste americane, specializzandosi nello studio del «comportamento umano». E membro della American Sociological Society. Di lui, si legga in questa collana la famosa indagine sulle nuove tecniche pubblicitarie negli Stati Uniti: I persuasori occulti.

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