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Storia di Dibs - Lo Straordinario Caso di un Bambino Anormale Guarito con la "Ludoterapia"

Titolo originale: Dibs in Search of Self

di
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
Informazioni: prima edizione, introduzione di Leonard Carmichael, prologo ed epilogo dell'autore, traduzione di Maria Luisa Bocchino. - pp. 254, Milano
Stampato: 1969-05-01
Codice: 500000005235

L'antenna della chiocciola «dalla vista tastante», di cui si parla in un luogo del Faust, &, secondo Horkheimer e Adorno, simbolo dell'intelligenza: di fronte a un ostacolo, a una reazione ostile, essa Si ritira nella custodia protettiva del corpo, torna a far parte del tutto, e soltanto con grandi cautele si avventura a esplorare di nuovo, come organo indipendente, il mondo. Dibs, bambino di sei anni, ha dolorosamente imparato a mimetizzare le proprie antenne; c'è in lui come un punto cieco, in cui lo stesso desiderio di vivere sembra essersi arrestato; ha genitori rigidi, lontani, un pò aridi, alle prese con propri problemi. A casa, a scuola, egli lascia, con indifferenza e passività, che la vita scivoli intorno a lui; aspetta che siano la madre o le insegnanti a infilargli o sfilargli cappotto e guanti; quando parla di se stesso dice «tu», come se soltanto dentro di sè potesse trovare un interlocutore; a volte, esplode in brevi collere. Finchè un giorno viene condotto in una stanza vasta e luminosa. Confusamente la popolano uomini, donne, soldati, alberi, fiumi, case in miniatura: un piccolo caos che egli può ordinare, trasformare in cosmo. Sulla porta sta scritta una parola misteriosa: ludoterapia. Una signora gentile, dolce, laconica, lascia che egli giochi, fantastichi, parli, stringa amicizia con le cose che lo circondano e con lei stessa, saluti il camion che passa per la strada, il cielo dietro le finestre. Storia di Dibs è stato scritto da quella signora: la psicologa americana Virginia Axline. E la registrazione delle parole dette, dei gesti compiuti nella stanza in cui, per alcuni mesi, Dibs trascorse un'ora ogni giovedì; la vicenda di una coscienza che lentamente, a partire dal microcosmo dei giochi, si apre sul mondo, e impara a non averne paura. Virginia Axline non accampa spiegazioni teoriche: si limita a narrare, e a renderci trasparenti i comportamenti e le reazioni di Dibs.
Il trattamento ludoterapico si conclude felicemente; l'intelligenza e la personalità del ragazzo escono rigogliose dalla crisalide in cui si attardavano. Ma Storia di Dibs contiene implicito anche il movimento contrario; mentre ci offre lo spettacolo emozionante di una liberazione, ce ne rammenta anche il rovescio: ci ricorda cioè l'infinito numero di casi in cui impedimenti, divieti, gesti e parole repressivi finiscono con lo spegnere la fragile buona volontà del bambino, respingono indietro le timide antenne che egli allungava sul mondo, e lasciano infine nel carattere blocchi e cicatrici destinati a restare.

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