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Generali, Servizi Segreti e Fascismo

La guerra nella guerra 1940-1943

di
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
Prezzo: € 26,00

Informazioni: prima edizione, prefazione del generale Cesare Amé, introduzione dell'autore. - pp. 278, 18 illustrazioni f.t. e 14 cartine geografiche b/n, Milano
Stampato: 1978-01-01
Codice: 500000005087

Con quale apparato informativo militare l'Italia entrò in guerra il 10 giugno 1940? Come le forze armate utilizzarono un così delicato organismo in un conflitto a grande intelaiatura strategica? Quali furono i rapporti tra i vari Servizi, il Comando Supremo, detenuto da Mussolini, e gli Stati Maggiori? Le tre Armi riuscirono a indirizzare i loro Servizi verso un unico obiettivo? Il libro risponde a questi interrogativi sollevando un lembo del mistero che da più di trent'anni circonda questo aspetto fondamentale della guerra combattuta dall'Italia. Un autentico «scisma» inceppò il funzionamento dei Servizi (ben quattro nel 1940, più gli Uffici «I» dei principali teatri di operazioni) che non riuscirono mai a collaborare con unità di intenti per fornire alla direzione militare e politica un quadro sufficientemente chiaro, frutto di una concorde volontà. Il SIM - Servizio Informazioni Militare - prima organo dell'esercito poi del Comando Supremo, dovette combattere quotidianamente una battaglia per dare prova della propria affidabilità tra l'incomprensione e sovente l'ostilità preconcetta dello Stato Maggiore Generale e dei vari «Supercomandi». Elementi informativi di eccezionale importanza, acquisiti a prezzo di rischi notevoli, furono molto spesso vanificati dai particolarismi e dalle gelosie, con riflessi negativi sulla condotta della guerra. In molti casi gli organi informativi furono in «concorrenza», annullandosi a vicenda. Né Badoglio, né, successivamente, Cavallero e Ambrosio vollero uscire dal loro «agnosticismo» risolvendosi a imporre una effettiva unificazione dei Servizi. Mussolini contribuì a svilire, con iniziative personali, il concetto di informazione seria, meditata e controllata e applicò anche nei confronti dei Servizi il metro del divide et impera, nel timore che un organo informativo centralizzato potesse rappresentare una minaccia per il suo potere.
Il libro rivela aspetti nuovi, a volte assolutamente inediti, sulla guerra nei Balcani. in Africa Settentrionale e nel teatro mediterraneo. Molti avvenimenti, «passati alla storia», vengono ridimensionati. Recenti rivelazioni, come l'opera di decrittazione inglese («Enigma» - «Ultra Secret»), sono esaminate criticamente. Di particolare interesse l'opera svolta dal nostro controspionaggio. Sullo sfondo della vicenda bellica italiana emergono anche le figure dei nostri alleati: Kesselring, Rommel, Canaris, capo dell'«Abwehr», il quale ebbe una parte notevole nella torbida e aggrovigliata vicenda che precedette l'8 settembre 1943, evento riconsiderato alla luce delle relazioni tra il SIM, il governo Badoglio, lo Stato Maggiore Generale e la Corona.

Carlo De Risio, giornalista professionista, e nato nel 1935. Si è occupato di problemi militari e di storia militare con saggi e articoli pubblicati su riviste specializzate e quotidiani. Ha compilato per conto dell'Ufficio Storico della Marina Militare due volumi («I violatori di blocco» e «I mezzi d'assalto») della serie «La Marina italiana nella seconda guerra mondiale».

Libro usato disponibile in copia unica

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