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I Segreti di un Tombarolo

Il «Mago» degli Etruschi

di
Editore: Rusconi
Informazioni: unica edizione, introduzione di Anna Maria Giuntani. - pp. 224, nn. tavole b/n f.t., Milano
Stampato: 1986-02-01
Codice: 978881819007

A Tarquinia, dove «tombaroli si nasce», i bambini frugano per gioco negli anfratti e nelle buche, alla ricerca di fantomatici tesori etruschi. Più tardi si armano del "furino", la lunga asta di metallo con cui saggiare il terreno in profondità. Ma il tirocinio del tombarolo è duro.
I veri tombaroli sono pochi, anzi pochissimi. Fra questi spicca Perticarari, detto il Mago, che a varie riprese ha raccontato al magnetofono di Anna Maria Giuntani una storia eccezionale, un "romanzo" davvero impensabile: quello della sua vita.
Nessuno meglio di lui può svelarci tutti i segreti del mestiere, acquisiti in anni e anni di fatica. Perché nessuno meglio di lui sa come localizzare una sepoltura, individuarne l'ingresso, violare la tomba senza procurare gravi danni. Ma conosce anche le peripezie per sfuggire agli agenti della Finanza, le precipitose fughe per evitare il carcere, le involontarie soste a Regina Coeli, la capacità di rendere inoffensivi falsari e spioni, e neutralizzare il malocchio, ma anche, conosce, l'intima soddisfazione di scoprire - per primo - un'intatta urna cineraria.
Il tombarolo, archeologo abusivo e povero di cultura accademica, agisce, è naturale, per guadagno. Eppure lo anima la passione per gli oggetti d'arte che recupera nelle tombe di Tarquinia, Cerveteri, Spina o Veio: libera vasi e statuette dalle tenebre millenarie, li porta alla luce del presente, li conduce su dall'Averno fino alla precarietà di una nuova vita.
Quasi in rappresentanza del sotterraneo mondo dei tombaroli, il Mago rivela in questo libro-confessione il suo orgoglio di uomo d'azione e di pensiero, contadino di giorno ed "etruscologo" di notte, mercante d'arte soggetto ai reumatismi e ai rigori del codice penale.
Al di là degli aspetti avventurosi e spettacolari esistono, naturalmente, anche problemi di ordine sociale e legale, in stretta connessione con il mondo dell'archeologia, delle soprintendenze ai musei, della ricerca scientifica che i tombaroli-guastatori vengono spesso a turbare in modo irrimediabile .
Nessuna apologia del tombarolo, dunque, nonostante la simpatia che il Mago e i suoi "colleghi" possono suscitare. Piuttosto, una presa di coscienza e conoscenza di una situazione economica che, in un paese ricco di tesori come l'Italia, vive di episodi drammatici, oppure scanzonati e frizzanti, a volte pericolosi, comunque sempre eccitanti.

Luigi PerticararI è nato a Tarquinia, dove vive. Ha avuto un'esistenza avventurosa e ha subìto qualche processo con relative condanne per la sua attività di tombarolo. Anna Maria Giuntani, giornalista, vive e lavora a Roma.

Visualizza indice

Introduzione, di Anna Maria Giuntarli

1. Come sono diventato «Il Mago»
2. Il fascino della nostra avventura
3. L'esperienza non basta
4. Ho sentito gli Etruschi
5. La beffa del sarcofago
6. Brividi e magie
7. Pseudotombaroli, falsari e altri ancora

Appendice
Intervista sui meccanismi di vendita

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Libro che può recare eventuali tracce d'uso.

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