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L'Architettura Moderna

di
Editore: Garzanti Editore
Informazioni: prima edizione. - pp. 112, 16 disegni b/n, 32 tavole b/n f.t., Milano
Stampato: 1954-11-03
Codice: 500000004854

Dal testo:
"È bene porsi, innanzitutto, questa domanda: cos’è l'architettura moderna? Ossia: quali valori attribuiamo, quali limiti poniamo a quell'architettura che intendiamo definire «moderna»? Esiste un limite - cronologico o topografico - che ci permetta di stabilire una netta distinzione tra l'architettura moderna e quella passata? E tale limite equivale a quello che separa le altre arti moderne dalle antiche?
In realtà, nel caso dell'architettura, la linea di demarcazione è davvero molto più netta e precisa. In altre parole, la frattura tra l'architettura del passato e quella del presente è molto più profonda di quanto non lo sia per la musica, la pittura, la poesia. Non solo, ma dicendo «architettura moderna» noi non intendiamo solo quella d'oggi, ma, grosso modo, quella che ebbe i suoi primi inizi sul finire del secolo scorso.
I rapporti tra le arti visive: architettura, pittura, scultura, sui quali avremo ancora occasione di tornare, furono sempre intimi, addirittura fraterni per il passato; anzi, in talune epoche fu quasi impossibile distinguere dove principiasse una e finisse l'altra. Per contro, a partire dalla metà dell'800, ci è parso d'assistere ad una momentanea scissione, a un parziale divorzio tra le arti, quasi ognuna avesse voluto riprendere un'autonomia perduta. Vedremo come tale autonomia non fosse che apparente e come anzi i reciproci influssi fossero più vivi e fecondi proprio nell'epoca in cui più aspra era la crisi. Oggi finalmente il naturale rapporto tra codeste arti è di nuovo sentito, anzi auspicato e, quella «sintesi delle arti maggiori - di cui uno dei massimi artefici dell'architettura moderna: Le Corbusier, si e fatto propugnare - sta proprio a significare che le tre arti sono di bel nuovo affiancate, e d'ora innanzi con ogni probabilità procederanno insieme partendo da premesse ideologiche, estetiche, sociali, identiche.
Una delle più frequenti obiezioni che vengono mosse all'architettura moderna è che l'architettura d'oggi «non sarebbe più arte». Architettura arte, per costoro è quella greca, romana, gotica, rinascimentale, ecc., ma non quella d'oggi, priva com'è d'ogni riferimento stilistico coi capolavori del passato.[...]"

Visualizza indice

I. Valori e limiti dell'architettura moderna
II. Importanza dei nuovi materiali costruttivi
III. Rivalutazione del liberty
IV. Il primo razionalismo da Loos a Gropius
V. La posizione dell’ltalia dal liberty al funzionalismo
VI. Rapporti tra l'architettura e le arti visive dal cubismo all'espressionismo
VII. Erich Mendelsohn e l'espressionismo
VIII. Il «Bauhaus» e Walter Gropius
IX. Le Corbusier e il purismo funzionalista
X. L'architettura organica e Frank Lloyd Wright
XI. «De Stijl» e Mies van der Rohe
XII. Alvar Aalto e l'organicismo razionalizzato
XIII. L'«idternational style» e i nuovi regionalismi
XIV. La nuova architettura brasiliana e il neobarocco
XV. L'architettura italiana nell'ultimo decennio
XVI. Arredamento e urbanistica nell'architettura moderna
XVII. Conclusione

Bibliografia essenziale
Indice dei nomi
Indice delle tavole fuori testo
Referenze fotografiche
Indice dei disegni nel testo

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