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I Normanni

I discendenti dei pirati vichinghi alla conquista del mondo moderno

di
Editore: Rizzoli
Prezzo: € 28,00

Informazioni: prima edizione, in sovraccoperta: un'immagine dell'Arazzo di Bayeux, Bayeux, Museo della regina Matilde. - pp. 464, nn. illustrazioni b/n f.t., Milano
Stampato: 1984-09-01
Codice: 978881733525

Discendenti dei Vichinghi, gli "Uomini del Nord" si erano stabiliti in Normandia: di qui piombavano con le loro navi ovunque guerre e rivolte attiravano il loro spirito d'avventura, ereditato da un passato di pirati. Ma non si trattava solo di avventure militari senza domani; questi nobili spiantati, questi cadetti senza terra erano dotati di capacità politiche che andavano molto oltre i limiti delle strutture feudali allora dominanti. Nacquero così il regno normanno di Inghilterra e quello di Sicilia, che si rivelarono i primi stati dell'Europa medievale ad avere un'organizzazione stabile e unitaria, anticipatrice di forme di governo assai più moderne, e che diedero luogo a straordinarie creazioni culturali, di cui restano segni notevolissimi anche nel nostro paese.

Tra il nono e il dodicesimo secolo, le cronache di tutta Europa sono piene di un nome: quello dei Normanni. Questo libro ricostruisce in modo unitario il grandioso ciclo storico dei regni normanni, che fu determinante per la formazione dell'Europa moderna.
Discendenti dei Vichinghi, gli "Uomini del nord" si erano creati una serie di basi alla foce dei grandi fiumi dell'Europa settentrionale, e di quei fiumi risalivano periodicamente le valli, devastando e saccheggiando città e monasteri, spingendosi fino a Parigi, e addirittura fino a Pisa. Nella speranza di arginare la loro aggressività, re Carlo il Semplice diede in feudo a uno dei loro capi più potenti, Rollone, quello che sarebbe divenuto il ducato di Normandia. Qui affluirono ancora numerosi guerrieri provenienti dalla Scandinavia, contribuendo a formare, nella nuova patria francese, una casta aristocratica che, se si convertì assai presto al cristianesimo e se abbandonò la propria lingua germanica per il francese, non dimenticò però le proprie tradizioni militari.
Stretti dalla sovrappopolazione e dalla povertà, gli "Uomini del nord" piombavano con le loro navi ovunque in Europa guerre e rivolte creavano opportunità per il loro spirito d'avventura, ereditato dal loro passato di pirati. Di là Guglielmo il Conquistatore mosse alla conquista dell'Inghilterra - una impresa di cui ci resta uno straordinario documento visivo, quasi un film: l'arazzo di Bayeux -; di là vennero in Italia meridionale quei manipoli di avventurieri dai quali uscirono Rainolfo Drengot, signore di Aversa, e quegli Altavilla che al suo servizio iniziarono una folgorante carriera destinata a concludersi con la creazione di un regno che comprendeva Italia meridionale e Sicilia. E di qui, ancora, Boemondo I fondava il principato di Antiochia, in Asia. Non si trattò solo di avventure militari, sia pure su larga scala: quei nobili spiantati, quei cadetti senza terra si rivelavano dotati di acutissimo senso politico, di capacità organizzative che andavano molto al di là delle precarie strutture feudali allora dominanti. Così il regno normanno d'Inghilterra e quello di Sicilia si rivelarono i primi stati dell'Europa medievale ad avere una organizzazione stabile ed unitaria, anticipatrice di forme di governo assai più moderne. E, insieme, i Normanni mostravano profondi interessi culturali; essi diedero vita a straordinarie sintesi artistiche, di cui restano segni notevolissimi anche nel nostro paese, quali i monumenti dello stile architettonico arabo-normanno di Sicilia. Per comprendere quanto profondi siano i segni culturali da essi lasciati, basterà pensare che il teatro dei pupi, così popolare in Sicilia, continua a mettere in scena gli eroi del ciclo epico di Carlomagno, importato "nell'isola mediterranea dai Normanni.
Questa sintesi del Lindsay prende in esame ogni aspetto della storia e della civiltà normanna, che ricostruisce in tutta la sua epica grandezza, senza dimenticarne i fallimenti e le cadute: essa si mantiene il più possibile vicina alle fonti originali, alle antiche cronache percorse dal terrore delle devastazioni e dallo stupore di fronte alla grandezza di imprese destinate a mutare il corso della storia.

Jack Lindsay, nato a Melbourne in Australia nel 1900, ha trascorso gran parte della sua vita in Inghilterra, dove ha svolto una intensa attività di scrittore. Tra i suoi saggi, dedicati soprattutto alla ricostruzione di aspetti storici e letterari del Medioevo europeo, ricordiamo: Latin Medieval Poets, Byzantium into Europe, Origins of Astrology, Arthur and his Times, The Romans were here.
Lindsay è membro della Royal Society of Literature e della Ancient Monuments Society, e collabora a numerose riviste specializzate. La sua opera cornprende anche romanzi, poesie e traduzioni di testi classici.

Il volume è disponibile in copia unica

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