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Anni di Cuoio

L'Italia di oggi allo specchio del calcio, il suo sport più amato, la sua "malattia" più contagiosa in cui si riflettono vizi e virtù d'un popolo tifoso fino al midollo

di
Editore: Newton Compton Editori
Prezzo: € 22,00

Informazioni: prima edizione, introduzione di Stefano De Masi, collana: Storia e cronache d'Italia n° 6. - pp. 320, nn. illustrazioni in b/n, Roma
Stampato: 1987-11-01
Codice: 500000004616

Un modo di intendere l'attualità che senza distogliere l'attenzione dai grandi eventi, guarda con interesse il fluire della vita quotidiana, gli avvenimenti che s'affacciano sulla ribalta effimera della cronaca per farsi storia contemporanea. Volumi che vogliono narrare, riunire, analizzare fatti, vicende personaggi noti e sconosciuti che hanno contribuito a formare l'Italia di oggi.

"La cosa più difficile non è scoprire verità nascoste bensì vedere ciò che si ha davanti agli occhi", sostiene un grande filosofo austriaco, Ludwig Wittgenstein. E che cosa hanno gli italiani davanti agli occhi in questi anni, di che cosa parlano, per che cosa patiscono, di che cosa vivono (e qualche volta muoiono) se non soprattutto di calcio? Sono appunto gli "anni di cuoio" che racconta Oliviero Beha, cronista di usi e costumi nell'Italia della "calcistizzazione", sempre più frammentata e municipalizzata, con il tradizionale antagonismo da campanile delegato ai colori delle squadre. Un'Italia che tifa in ogni campo pro e contro fino alle viscere, che prende  come prende partito, che ha bisogno di riconoscersi in un terreno di gioco come nello stadio dell'itera società. Gli anni di cuoio del titolo rimandano per assonanza non casuale agli anni di piombo a cavallo tra i '70 e gli '80. L'autore afferma documentandolo che da allora la policità degli stadi ha in qualche modo ereditato quella della partecipazione extraparlamentare, fino agli aspetti più violenti e dolorosi di entrambe (vedi la tragedia di Bruxelles, prima di Juventus-Liverpool). Ma non vi è solo il calcio nel mirino analitico e cronologicamente anticipatore di Beha, bensì la realtà italiana nel suo complesso. La lente di ingrandimento resta di partenza sportiva ma i temi variano: giornalismo, economia, sesso, cultura, TV, le mode più disparate, ecc. Moderno logografo, questo eccentrico giornalista decodifica linguaggi e scatta fotografie, azzarda associazioni di idee e svela meccanismi apparentemente segreti, in realtà smaccatamente e ostinatamente "sotto gli occhi di tutti".

Oliviero Beha, nato a Firenze. Inviato speciale di Repubblica da molti anni, ha collaborato a Tuttosport, Paese Sera e il Messaggero. Ha scritto saggi (tra cui All'ultimo Stadio, con Enrico Ferrarotti, premio Selezione Bancarella 1984), poesie (Inverso, premio Selezione Viareggio 1982 e Biella Opera Prima 1983, e Ripercussioni) e il romanzo-verità Mundialgate. Si occupa di teatro e conduce programmi televisivi.

Volumi pubblicati: A.: Graziani, un generale per il regime; Rava E.: Roma in cronaca nera; Costantini C.: Il caso Guttuso; Roidi V.: Roma com'è; Pallotta G.: Gli Agnelli una dinastia italiana.

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Introduzione
 
Un giornalista molto particolare di Gianni Melidoni
 
Soffro di labirintite di Oliviero Beha

1) 1979-1982: L'epopea di una nazione

  • Napoli, il vibrione, Paolo Rossi (e Maradona)
  • Cassandra, il calcio-scommesse e le Olimpiadi di Mosca
  • Se il denaro corre in prima corsia
  •  C'era una volta Brera, quartiere del giornalismo
  • Berlinguer, i nuovi barbari e la solidarietà nazionale
  • Sport, mafia, corruzione
  • Prima del Mundial spagnolo: uno strano teatrino
  • Dal tifo alla peste
  • Due o tre cose sulle meraviglie del giornalismo sportivo
  • Dopo il Mundial: giornalisti o cioccolatai?

2) 1982-1985: All'ultimo stadio, con la strage in diretta TV

  • Perchè picchiare per essere felici?
  • "Una Repubblica fondata sul calcio". Ma Pertini lo sa?
  • Liedholm, Falcao e la Grande Riforma
  • Le parole travestite
  • Lo stadio dei lunghi coltelli
  • Anni di cuoio (plastificato)
  • A proposito di violenza, per chi tifa Toni Negri?
  • Duemila anni senza andare di corpo
  • Decisionismo e cultura di governo in Roma-Juventus
  • Il megastadio? Fatelo a Lagos
  • La notte brava intorno all'Olimpico
  • Ma dove eravate negli ultimi tempi?
  • La "truffa" ideale delle Olimpiadi a Roma
  • La P2 e lo scandalo del caso Camerun
  • Radio e sport
  • E come sponsor c'è sempre l'Etica
  • Bruxelles, patologia di una tragedia

3) 1985-1987: Il futuro nel passato, radiografia di una crisi

  • Limone e pallone, un gioco spremuto a morte
  • Ferrari, Bocca e un pò di Sudafrica
  • TV e sport
  • IL cinismo sportivo dei mass-media
  • Viola un "caso" o un caso?
  • Cronaca di un fallimento annunciato (quello del Palermo)
  • Guida al totonero bis
  • Protezionismo e cattive notizie
  • Cartoline dal Messico
  • La Trilateral del football
  • Quale futuro per la moglie di Cesare
  • Maradoniano
  • E' vero, sto parlando di politica
  • Non barate sul megastadio
  • Lo scudetto del vesuvio e la domenica del villaggio
  • Un sogno di futuro, un futuro di suìogno: dopo il calcio i concerti rock?

4) Sport e cultura

  • Paolo Volponi
  • Renato Guttuso
  • Felice Ippolito

à Luciano Lama
Dario Fo
Appendice
 
5) Sport e omosessualità:

  • Il corpo e l'anima

6) Sport e politica:

  • Intervista a Franco Carraro

Il volume è disponibile in copia unica

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