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Il Rotary nella Società Italiana

di
Editore: U. Mursia Editore
Prezzo: € 22,00

Informazioni: premessa dell'autore. - pp. 256, 24 illustrazioni b/n f.t., Milano
Stampato: 1983-01-01
Codice: 500000004411

Le vicende liete e tristi della vita rotariana costituiscono una manifestazione piccola ma pur sempre significativa dell'evoluzione della società italiana. I documenti mostrano che nè la Santa Sede, nè il fascismo, nè lo stesso Gramsci sottovalutarono il Rotary anche nei primi anni della sua attività.
Mentre il Rotary cominciava ad affermarsi (la prima riunione rotariana ebbe luogo a Milano, al Cova, il 19 giugno 1923) il Paese fu scosso a maetà del '24 da un delitto che fece scricchiolare l'intera impalcatura del regime fascista ed al quale seguì una rigidissima repressione. La instaurata dittatura era agli antipodi degli ordinamenti socio-economici dei Paesi democratici nei quali l'istituto rotariano era nato e si era affermato. Ma ciò nonostante, fascismo e Rotary riuscirono a convivere fino agli ultimi anno '30 e più precisamente fino al 14 novembre 1938 allorchè si riunì a Roma a palazzo Salviati il Consiglio Nazionale che sanzionò gli impegni di scioglimento già assunti con le alte personalità del partito dominante. Quella seduta costituisce una pagina malinconica e tormentata della lunga storia del Rotary nel nostro Paese.
Restituita all'Italia la libertà e la democrazia i Clubs siciliani ripresero a riunirsi dopo l'arrivo degli Alleati; la prima riunione del risorto Club di Roma, alla presenza del Presidente De Gasperi e di vari ministri, all'albergo Excelsior il 24 febbraio 1948. I Clubs poi si diffusero nelle grandi, nelle medie ed anche nelle piccole città; ed accolsero esercenti di libere professioni, funzionari della pubblica amministrazione e delle banche, industriali, agricoltori, commercianti degni di appartenervi per probità di vita, rispetto del prossimo, sensibilità al «servire». Anche il rinnovato clima di fiducia nei rapporti con la Chiesa - succeduto ad un lungo periodo di incomprensioni e di polemiche - facilitò lo sviluppo e l'affermazione del Rotary.
Nei sessanta anni trascorsi la società italiana è cambiata, ed anche il Rotary è cambiato. Negli anni Venti/Trenta esso rappresentava uno status symbol; nel dopoguerra è stato caratterizzato da una più marcata apertura sociale; oggi esso costituisce un corpo intermedio aperto ad ogni contributo di idee e di opere volto al progresso della società ed al bene comune.

Ernesto Cianci è libero docente di politica economica all'Università di Roma, ha pubblicato diversi saggi in materia di prezzi, di politica doganale ad industriale. Ha elaborato alcune serie storiche di numeri indici dei prezzi all'ingrosso ed ha iniziato nel 1934 la costruzione in Italia dei numeri indici della produzione industriale. Successivamente ha diretto ed amministrato alcune industrie ed ha ricoperto varie cariche nell'organizzazione degli industriali nel settore economico e degli studi. Dal 1970 al 1974 è stato Vice Presidente della Confindustria; dal 1970 è Cavaliere del Lavoro. Alla guida di attività industriali operanti nel mercato internazionale delle materie prime, Cianci ha dedicato il suo tempo libero degli ultimi anni a ricerche di storia contemporanea. Nel 1977 ha pubblicato in questa stessa collana l'opera Nascita dello Stato imprenditore in Italia.

Il volume è disponibile in copia unica

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