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Tacuinum Sanitatis

di
Editore: Electa
Prezzo: € 45,00

Informazioni: introduzione dell'autrice. - pp. 220, riccamente e interamente illustrato a colori e b/n, Milano
Stampato: 1973-01-01
Codice: 500000004007

Dall'introduzione dell'autrice:
"La Storia dell'arte è indubbiamente disciplina recente se la intendiamo secondo la moderna accezione di lettura e interpretazione di quanto, realizzato per via di immagini, è viva testimonianza del presente e del passato. Tuttavia, avvicinando un argomento specifico, è gioco forza meravigliarsi di come per secoli opere di notevole importanza siano del tutto sfuggite all'attenzione di chi pure aveva notevolissimi interessi culturali puntualizzati in ambito figurativo. Questa è la sorte sorprendente dei manoscritti miniati di cui intendiamo occuparci.
Solo nel 1895 Julius von Schlosser rende noto, pubblicandone alcune carte, un importante codice delle collezioni imperiali austriache, che reca il titolo Tacuinum sanitatis in medicina. Successivamente, recensendo il significativo contributo dello Schlosser, Leopold Delisle segnala un codice a questo affine nelle collezioni della Bibliothèque Nationale di Parig. Nel 1905 il Fogolari è in grado di aggiungere a questi due un terzo codice della Biblioteca Casanatense di Roma. Il confronto di questi tre manoscritti permette di affermare che siamo di fronte ad una produzione con evidenti caratteri di omogeneità. Oggi possiamo utilmente integrare questo primo nucleo prendendo in considerazione altri due codici miniati che chiariscono ulteriormente il significato di questo genere di opera in un determinato contesto di vita, quelli conservati a Liegi ed a Rouen.
Il Tacuinum della Biblioteca Universitaria di Liegi è segnalato nel catalogo della mostra di manoscritti occidentali realizzata nel 1952 a Vienna e successivamente citato nel catalogo della mostra milanese del 1958, Arte lombarda dai Visconti agli Sforza, curato per la parte concernente i manoscritti da Renata Cipriani. Non figura tuttavia tra i codici esposti. Il catalogo del 1875 della Biblioteca Universitaria di Liegi lo ascriveva al XV secolo e lo definiva «manuscrit curieux». Indubbiamente, come avremo occasione di verificare, il manoscritto pone vari problemi. Con sorpresa l'ho trovato illustrato fin dal 1892 nel Bollettino spagnolo dell'Accademia di Storia come manoscritto cordovano. Torneremo in seguito sulla ragione di quest'ipotesi, legata alla vicenda dell'identificazione delle opere del medico arabo cui si deve far risalire la matrice del testo dei nostri manoscritti.
Il codice della Biblioteca Municipale di Rouen, già segnalato nel 1839 e schedato nel catalogo generale dei manoscritti delle Biblioteche pubbliche di Francia del 1888, è messo in relazione con gli altri manoscritti del Tacuinum Sanitatis dal Wickersheimer nell'importante articolo del 1950 ed esposto alla mostra di Milano del 1958.
Un altro manoscritto miniato con caratteri di affinità con quelli finora indicati era catalogato fin dalla prima metà dell'Ottocento alla Biblioteca Nazionale di Parigi. Segnalato nell'articolo precedentemente citato dal Delisle, che lo ritiene irreperibile fin dal 1848, viene rinvenuto dal Pächt dopo gli spostamenti dei fondi della Biblioteca dovuti all'ultima guerra. Viene segnalato alla critica dallo studioso nell'importante articolo del 1952-3.
Le illustrazioni di questo Tacuinum sono evidentemente in rapporto soprattutto col manoscritto di Vienna, anzi da questo derivate; ma concordo pienamente col Pächt nel ritenere l'opera realizzata in ambiente tedesco. È del massimo interesse constatare ancora una volta come siano stretti i rapporti tra le realizzazioni padane e quelle transalpine. Il Pacht legge nel manoscritto rinvenuto a Parigi la fonte per incisioni tedesche proponendo convincentissimi confronti. Se pensiamo alla diffusione dell'incisione tedesca dell'ultimo Quattrocento e del primo Cinquecento nell'Italia del Nord, il costante, reciproco rapporto di dare ed avere tra le due aree resta ulteriormente verificata. Pur sottolineando l'interesse di questo manoscritto, abbiamo ritenuto esorbitasse dall'ambito della nostra ricerca inserirlo tra quelli che cercheremo di esaminare.[...]"

Visualizza indice

Introduzione
Il "Tacuinum" di Liegi, la bottega di Giovannino de' Grassi
Il "Tacuinum" di Parigi, incunabolo di gusto cortese
Il "Tacuinum" di Vienna
Il "Theatrum" della Biblioteca Casanatense di Roma
Il "Tacuinum" di Rouen
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