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L'Anima Primitiva

di
Editore: Bollati Boringhieri Editore
Prezzo: € 26,00

Informazioni: prefazione di Ernesto de Martino, prefazione e introduzione dell'autore, traduzione di Anna Macchioro. - pp. 388, Torino
Stampato: 1962-06-01
Codice: 500000003935

«Il presupposto polemico che informa di sé questo libro famoso in tutto il mondo si può racchiudere in due parole: la mentalità dei popoli primitivi non è né più verde né più ingenua di quella delle società superiori; ne è semplicemente dissimile.
In dissidio con la scuola inglese del Taylor e del Frazer, il Lévy-Bruhl, fin dalle sue prime indagini intorno alle funzioni mentali delle società primitive, aveva cercato di dimostrare quanto erroneo fosse un quadro psichico di tali popoli elaborato, per esempio, con le coordinate mentali di un europeo; e cosi iniziava, in una scuola sociologica come la francese, tutta intesa alla lucida evidenza e aliena dalle costruzioni irrazionalistiche, l'ingresso di quei motivi lievemente drogati che dovevano per lunghi anni - in parallelo ai corsi bergsoniani del Collège de France - contrassegnarne la fisionomia.
Posto in rilievo il difetto "descrittivo" degli studiosi inglesi, il Lévy-Bruhl si cimentò col problema di una nuova terminologia che consentisse una maggiore aderenza alla mentalità dei popoli primitivi, e ne tentò varie definizioni: finalmente pervenne, con felice scelta, a quella definizione di "mentalità prelogica" che, pur tra severe e corrucciate polemiche, non mancò di autorevoli consensi.
In verità le osservazioni del sociologo francese collimano in maniera suggestiva con le indagini di Freud e di Jung intorno all'inconscio. Nella psiche del civilizzato l'indagine psicoanalitica conduce invariabilmente a riconoscere (come residuo della mentalità primitiva) una sorta di Atlantide affiorante dall'oceano dello psichismo arcaico; quella appunto denominata da Jung col nome di "inconscio collettivo".» (La Fiera letteraria, Roma)

Cosa sappiamo quando parliamo di popoli primitivi? Quali nozioni posseggono relativamente alla loro vita, alla loro anima e alla loro persona? Oggetto di quest'opera, un classico dell'etnologia, è proprio quello di studiare in che modo gli uomini «primitivi» rappresentano se stessi e la loro propria individualità. L'anima primitiva, pubblicato per la prima volta nel 1927, rimane uno studio stimolante e illuminato, una delle grandi opere che hanno aperto nuovi orizzonti al sapere umano.

Lucien Lévy-Bruhl (1857-1939) insegnò a Parigi, all'École des Sciences Politiques e poi alla Sorbona. Storico della filosofia, si rivolse alla sociologia e alla ricerca etnologica sotto l'influenza di Comte e Durkheim. Tra le sue opere tradotte in Italia: Sovrannaturale e natura nella mentalità primitiva (1973), Psiche e società primitive (1975) e La mentalità primitiva (1981). Presso Bollati Boringhieri è uscito L'anima primitiva (1990 e 2013).

Il volume è disponibile in copia unica

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