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Lo Schermo Velato

L'omosessualità nel cinema

di
Editore: Baldini&Castoldi
Informazioni: con due saggi conclusivi di Vincenzo Patanè, in copertina: Keanu Reeves e Patrick Swayze in Point Break, 1991. - pp. 472, nn. illustrazioni b/n, Milano
Stampato: 1999-01-01
Codice: 978888089403

La parola «velato» nel linguaggio omosessuale indica un gay che, nei riguardi degli altri e spesso anche di se stesso, si maschera da eterosessuale.
Questa mentalità, oggi in estinzione, nasce dal disagio e dalla paura di non essere accettati in una società che considera o meglio considerava l'omosessuale un diverso, un malato, un degenerato. Il cinema è stato lo specchio fedele di questa concezione, quando si aveva paura di parole come divorzio o aborto, e la parola gay veniva negata o sostituita, anche là dove molti segni indicavano chiaramente che la sceneggiatura nascondeva una verità diversa, censurata. Vito Russo ha ripercorso più di trecento film, americani e no, dall'epoca del muto ai giorni nostri, recuperando i tagli della censura, individuando sequenze e inquadrature dove il problema emerge, per quanto nascosto o distorto, raccontando il cammino e la lotta della parte più progressista degli operatori cinematografici per trattare l'argomento con matura consapevolezza.
Dallo scontro sottile e sotterraneo dei film degli anni Venti e Trenta alle mistificazioni del dopoguerra fino alla liberazione sessuale culminata al termine degli anni Sessanta, dagli omosessuali «cattivi» o «ridicoli» a persone vere e non contraffatte, quello che l'autore riesce a narrare, attraverso uno Sguardo così angolato sul mondo del cinema, è una storia di soprusi e di liberazione.
Uscito per la prima volta nel 1981, questo saggio è diventato subito un libro cult, un classico. Lo schermo velato, in edizione aggiornata, oggi che l’omosessualità nel cinema non solo non spaventa o inquieta più ma è un elemento di successo, costituirà un punto di riferimento ineludibile per conoscere quanta fatica e quanta ricchezza di film sia costato sollevare quel velo.

«...bisogna prendere atto di una produzione dai requisiti indubbiamente originali, che nasce da una comune esigenza di provare strade mai esplorate, rileggendo la realtà circostante da un punto di vista gay. [...] un “cinema del desiderio” che, con uno sguardo e pulsioni gay, introduce un inedito linguaggio erotico del corpo, attraverso una macchina da presa avida di corpi, di primi piani, di sesso.» (Dal saggio conclusivo di Vincenzo Patanè)

«Un attacco senza esclusione di colpi alla rappresentazione che i film hollywoodiani hanno dato fino a ora del mondo sessuale.» (Los Angeles Times)

«Un capolavoro, il libro più completo uscito sull’argomento.» (San Francisco Sentinel)

«Il più vivace libro di storia del cinema mai uscito da molti anni a questa parte.» (The Village Voice)

«Un piccolo tesoro, composto di moltissimi episodi, alcuni deliziosi, altri incresciosi, ma tutti terribilmente intriganti.» (Philadelphia Gay News)

Vito Russo, giornalista e critico cinematografico italoamericano, è morto a New York, nel 1990, di Aids. Dal suo libro è stato tratto un film-documento, girato da Rob Epstein e Jeffrey Friedman.

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