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La Porta dei Sogni

Interpreti e sognatori nell'Egitto antico

di
Editore: Giulio Einaudi Editore
Informazioni: premessa dell'autore. - pp. XIV-194, 10 figure a colori f.t., nn. ill. b/n, Torino
Stampato: 2005-03-01
Codice: 978880617793

«In realtà l'interpretazione dei sogni è del tutto analoga alla decifrazione di un'antica scrittura pittografica come i geroglifici egizi». (Sigmund Freud)

Nell'Egitto antico si sognava di notte e di giorno. I sogni nascevano dormendo nella propria casa o dentro i templi. C'erano molti templi dove sognare, erano aperti a tutti, a sognatori di ogni livello sociale. Durante l'incubazione il dio appariva e parlava direttamente per dare consigli, pronostici e prescrizioni mediche (in particolare cure contro la sterilità). A sognare erano uomini e donne, privati e sacerdoti, i seguaci di Seth e quelli di Horo, sognatori "politici" e faraoni. Si sognavano animali sacri e belve feroci, frutti e piante, strani accoppiamenti, parti bizzarri e ancor più singolari allattamenti. I sogni facevano insomma parte del mondo egiziano, e cosí la loro interpretazione.
In verità, nella civiltà egiziana più antica, durante il sonno che rende gli uomini cosí vulnerabili, il sogno era stato l'habitat pericoloso, il luogo di incontri paurosi con spiriti, fantasmi e morti scontenti da placare con preghiere e offerte, e da respingere con formule magiche e talismani. più tardi, il sogno ha invece assunto la funzione di una porta aperta sul futuro, un presagio di ciò che accadrà. Ed è nel Nuovo Regno che si incontrano le prime liste e i racconti di sogni. L'interesse per i sogni e per il loro significato continua e si arricchisce poi nell'Egitto più tardo, ellenistico e romano.
Edda Bresciani legge e commenta per noi i testi magici di protezione del sonno e i Libri dei Sogni egiziani (qui in una nuova traduzione), veri manuali e repertori, dove i sogni sono elencati col loro significato di auspicio buono o cattivo per tutte le occasioni della vita. Il lettore scopre allora che timori, speranze, visioni e ossessioni degli antichi abitanti della terra del Nilo non erano dissimili da quelli dell'uomo di oggi, e che lo schema di interpretazione antico si avvicina molto a quello delle Chiavi dei sogni moderne.

«Era dopo la cena ed era venuta la notte; mi presi un'ora di tranquillità, sdraiato sul mio letto. Ero stanco e la mia mente cominciò a seguire il sonno».

«Salute, o tu buon sogno, che è visto di notte e di giorno. Porta via tutti i mali e le cose cattive che ha creato Seth, figlio di Nut».

Edda Bresciani, nata a Lucca, è professore ordinario di Egittologia nell'Università di Pisa; ha fondato e dirige la rivista « Egitto e Vicino Oriente». Archeologa, storica, filologa, fra le sue pubblicazioni ricordiamo Il tempio tolemaico di Isi ad Assuan, Pisa 1978, Le stele egiziane del Museo Civico Archeologico di Bologna, Bologna 1985, gli studi sull'Egitto di epoca achemenide nella «Cambridge History of Iran» e nella «C. H. of Judaism», e i numerosi Rapporti sui risultati delle campagne archeologiche che dirige in Egitto (Fayum, Tebe, Sagoera). Presso Einaudi ha pubblicato Letteratura e poesia nell'antico Egitto (1999 e 2007) e La porta dei sogni (2005).

Il volume non è disponibile

Libro che può recare eventuali tracce d'uso.

Argomenti: Sogni, Mondo Onirico, Egitto,

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