Il Bisogno di Dio

Il «bisogno di Dio», la «sete di Dio», il «rifiuto di Dio» nel quadro della generale Crisi dei valori che travaglia la nostra società, mentre ci avviciniamo drammaticamente alla fine del Secondo Millennio del Cristianesimo: ecco i temi di fondo di questo libro nel quale sono riunite le prime trenta interviste di una grande inchiesta realizzata per il settimanale «Gente».
L'inchiesta ha coinvolto i maggiori esponenti della cultura italiana: filosofi, letterati, artisti, scienziati, attori, registi, romanzieri e poeti. La sua Caratteristica: confessioni e prese di posizione di taglio testimoniale, sicché ogni intervista diventa il “ritratto interiore” del personaggio interrogato. Partendo da uno stato d'animo di assoluta “disponibilità”, Giuseppe Grieco documenta “dal vivo” il ritorno del problema di Dio nelle coscienze e la fine di antiche, radicate opposizioni, come quella tra scienza e religione. Persino il superstite ateismo si rivela, in questa inchiesta, un problema di fede, perché la scienza del nostro tempo finisce quasi sempre con l'arrendersi al mistero. Così il secolo iniziato all'insegna filosofica della “Morte di Dio”, si avvia verso la sua conclusione con la “Resurrezione di Dio”.

Interviste a:
Nicola Abbagnano, Riccardo Bacchelli, Divo Barsotti, Alessandro Bausani, Enzo Biagi, Paola Borboni, Carlo Goccioli, Augusto Del Noce, Diego Fabbri, Enzo Fabiani, Loris Fortuna, Emilio Greco, Virgilio Guidi, Margherita Hack, Mario Luzi, Vittorio Marcozzi, Giulietta Masina, Francesco Messina, Luciano Minguzzi, A-nna Miserocchi, Indro Montanelli, Ennio Morlotti, Giuseppe Palladino, Giuseppe Prezzolini, Emanuele Severino, Ugo Spirito, Giovanni Testori, Giancarlo Vigorelli, Cesare Zavattini, .
Antonino Zichichi.

Giuseppe Grieco è nato nel 1920 a Massaquano, una piccola borgata del comune di Vico Equense (Napoli). Autodidatta, ha esordito in letteratura nel 1946 con un racconto sulla condizione operaia, All'alba Si chiudono gli occhi, pubblicato da Elio Vittorini sul «Politecnico». È redattore e critico teatrale del settimanale «Gente». Ha vinto nel 1951 il premio «Bagutta Opera Prima» con la raccolta Poesie napoletane e nel 1955 il «Premio Napoli» con il suo primo romanzo, Casa Vanacore. Ha pubblicato in seguito i romanzi Il lungo viaggio (1959), L'America si chiama Milano (1961), Dividersi insieme (1966), Epitaffio per una sgualdrina (1974). Ha in preparazione Il debito: storia di un'avventura umana centrata, tra cronaca e “fantasia”, sulla figura del Cristo che ritorna alla scadenza del Secondo Millennio. Mentre esce questo libro-inchiesta, licenzia l'edizione di due poemetti riuniti sotto il titolo La notte cattolica.