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I Popoli del Quinto Sole

Arte, cultura, religione nel Messico precolombiano - Sant'Agostino, Città Alta, Bergamo, 5 settembre-20 dicembre 1992

di
Editore: Centro Culturale Nicolò Rezzara
Prezzo: € 35,00

Informazioni: direttore scientifico e presentazione di Eduardo Matos Moctezuma, traduzioni di Franco Marano. - pp. 302, riccamente illustrato a colori e b/n, Milano
Stampato: 1992-03-01
Codice: 500000001919

Dalla presentazione di Eduardo Matos Moctezuma:
«Cinque secoli fa, l'Europa scopriva l'America e l'America scopriva l'Europa. Anni dopo, i popoli dell'antico Mesoamerica, che occupavano i territori di parte dell'odierno Messico, Guatemala, Belize, Salvador e Honduras, dovevano sperimentare sulla propria pelle la presenza dei conquistatori spagnoli. Fu nel 1519 che ebbe inizio la conquista militare; alla vittoria delle armi seguì la conquista culturale dei popoli di questa parte del continente. Mi sono sempre chiesto quale di questi due avvenimenti sia stato il più terribile: la guerra di conquista, con la distruzione di interi popoli, templi e palazzi, o il tentativo di trasformare la mentalità e i costumi di un popolo, con tutte le conseguenze del caso. Intimamente legate, queste due cose sfociarono spesso in un sincretismo per il quale “occidentale” e “indigeno” formarono un miscuglio che oggi, vari secoli dopo quegli avvenimenti, è ancora presente nei popoli d'America.
Ora ci domandiamo: chi furono questi popoli che abitavano l'antica Mesoamerica? Quale fu la loro cultura? Da che epoca si insediarono nei territori che occupavano? L'archeologia ci consente oggi di conoscere e di accostarci a queste società millenarie che, in maniera autonoma, si evolvettero e raggiunsero un alto grado di sviluppo, di cui hanno lasciato traccia nelle loro opere. Città, piazze, edifici, codici, ceramiche, strumenti di lavoro e persino l'umile abitazione del contadino preispanico hanno potuto essere recuperati, insieme a tutta una particolare concezione dell'universo, a una cosmovisione che rispecchia una filosofia che assunse forma nell'arte: espressione profonda di questi popoli, che oggi ci sorprendono per lo spessore del loro pensiero.
Cinque sono le regioni archeologiche prese in considerazione in quello che un tempo era il Mesoamerica. Una è costituita dalla zona Maya, che occupava parte dell'Honduras, il Belize, il Guatemala e tutto il sud-est messicano. Un'altra è quella rappresentata dalle culture mixteca e zapateca che troviamo in buona parte dell'attuale Stato di Oaxaca. Un'altra ancora va sotto il nome generico di Costa del Golfo, dove si svilupparono Totonachi e Huastechi. Il Messico Occidentale è percorso da culture che in epoca tarda si accorporarono al Mesoamerica. Abbiamo, infine, la regione dell'Altipiano 0 Messico Centrale, dove riscontriamo una successione di culture tra le quali spiccarono - per nominare solo alcune delle culture più note come i Teotihuacani seguiti da Toltechi, Chichimechi e Aztechi.
Va detto che il Mesoamerica è caratterizzato, intorno al 1000 a.C., dalla presenza della prima di tali civiltà, configurabili come società statuali, con una economia agricolo-tributaria e una organizzazione sociale complessa, che ci consente di identificarle come società classiste iniziali, nelle quali potere e controllo economico, politico e religioso si trovano nelle mani di un gruppo, mentre la maggioranza della popolazione è formata da contadini e da artigiani specializzati. Tuttavia, prima del sorgere di tali forme di società, il territorio dell'odierno Messico era già popolato sin da epoche remote e, malgrado le controversie al riguardo, possiamo dire che già 20 o 30 mila anni fa registrava la presenza di cacciatori-raccoglitori.[...]»

 

Il volume è disponibile in copia unica

Libro che può recare eventuali tracce d'uso.

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