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Storie degli Sciti

Dal mito al romanzo: le leggende, gli eroi, l'epopea dell'affascinante popolo delle steppe

di
Editore: Rizzoli
Prezzo: € 28,00

Informazioni: a cura di Giuliano Boccali, prefazione dell'autore. - pp. 384, 13 tavv. b/n f.t., Milano
Stampato: 1980-05-01
Codice: 500000001552

Affascinanti e in parte misteriosi come molti "popoli delle steppe", gli Sciti, tribù iraniche provenienti da Oriente, compaiono agli inizi del I millennio avanti Cristo nella zona a nord del Mar Nero e nell'Asia anteriore. Le guerre con Urartei e Assiri e, più tardi, la colonizzazione greca del Ponto Eussino, li metteranno in contatto con le grandi civiltà del Vicino Oriente e con il mondo classico; proprio Erodoto e in parte Luciano ci offrono così le informazioni più abbondanti e dettagliate sulla religione, le strutture sociali, i costumi, consegnandoci episodi o tradizioni originali: i doni aurei caduti dal cielo, i sacrifici umani alla morte del re, la soppressione dei vecchi, la nevicata di piume del Grande Nord...
Frammenti di un disegno più vasto, e colorato come i loro inimitabili feltri, che appena si lascia intravedere, illuminato anche dallo splendore degli oggetti e di gioielli di bronzo e d'oro - "l'oro degli Sciti" appunto - che via via i tumuli ci hanno restituito.
Ma la loro testimonianza non si limita a questo: pure rivive nelle leggende e nei racconti, nella mitologia e nel folklore dei loro discendenti, gli Osseti, e di altre popolazioni del Caucaso che da questi hanno attinto. Le imprese di Batraz, l'eroe d'acciaio, il destino, solare e tragico insieme, di Soslan, la vicenda commovente di Acyruxs, la donna dalla mano luminosa, la presenza beffarda e maligna di Syrdon o quella provvida e piena di risorse (anche magiche) di Satana, la madre dei "novantanove" eroi Narti, affidati alle straordinarie capacità comparative e ricostruttive di Georges Dumézil, vanno a formare così lo sfondo unitario e variegato dove naturalmente si inseriscono, e si spiegano, le scene schizzate da Erodoto.
L'affresco che ne emerge, cui "Autore garantisce il rigore scientifico che è inutile sottolineare, rende così l'immagine più completa e precisa della cultura degli Sciti nei suoi diversi aspetti; e insieme prende, con il fascino di mille racconti, che di continuo si intrecciano e snodano; gli echi vanno lontano, rimbalzando da episodi dell'epica indiana a miti nordici, come quello di Baldar, a immagini, perfino, del mondo cavalleresco, come quella, misteriosa e inquietante, della morte di Artù.

Georges Dumézil nato a Parigi nel 1891, fu allievo dell'École Normale e in particolare discepolo di M. Mauss. La sua carriera scientifica si svolse al di fuori delle facoltà universitarie francesi: docente nelle università di Istanbul e di Uppsala e nell'École Pratique des Hautes Études, fu chiamato nel 1948 alla cattedra di civiltà indoeuropea al Collège de France. La profonda conoscenza delle lingue e delle tradizioni indoeuropee più diverse e la vastissima produzione, testimonianza di una riflessione che dura da cinquant'anni sulle strutture fondamentali di queste civiltà, hanno fatto di lui uno dei più autorevoli specialisti in questo settore e uno dei maestri più originali della cosiddetta scienza della mitologia nel nostro secolo. Tra le sue opere ricordiamo: Mythes et dieux des Germains (1939,19582; trad. it., Gli dèi dei Germani, Milano, Adelphi,19741; i quattro volumi della serie Juppiter Mars Quirinus, (1941-48; trad. it. parziale, Juppiter Mars Ouirinus, Torino, Einaudi, 19551; Naissance d'archanges (sull'origine degli "arcangeli" avestici, Paris, 1945); i tre volumi della serie Mythe et épopée (Paris, 1968-73); Le livre des héros, légendes sur les Nartes (1965; trad. it., Il libro degli eroi, leggende sui Narti, Milano, Adelphi, 1969); Heur et malheur du guerrier (1969; trad. it., Ventura e sventura del guerriero, Torino, Rosenberg & Sellier, 19741; Mito e storia. Appunti di un comparatista (breve saggio, inedito ancora in francese, premesso a: F. Jesi, La vera terra, Torino, Paravia, 19741; La religion romaine archaïque (1966, 19732; trad. it., La religione romana arcaica, Milano, Rizzoli, 1977).

Il volume è disponibile in copia unica

Libro che può recare eventuali tracce d'uso.

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