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Cristo Riscoperto

Cristo Riscoperto

Autore/i: Muggeridge Malcolm

Editore: Rusconi

presentazione di Alfredo Cattabiani, prefazione dell’autore, traduzione di Anna Ramacciotti.

pp. 276, Milano

Malcolm Muggeridge, uno dei più noti giornalisti e scrittori inglesi, narra in questo libro autobiografico l’itinerario di un uomo del nostro tempo dal mondo dei miraggi suscitati dal Distruttore verso la sfera della liberazione spirituale: «Questi scritti», dice, «non rappresentano altro che gli sforzi di una mente tipicamente scettica del secolo ventesimo, con un notevole temperamento sensuale e che deve affrontare ogni giorno i problemi dell’esistenza e quelli del nostro tempo». Come molti moderni, Muggeridge fu allevato nel culto dei tre principi demonici: l’autosufficienza dell’umanità, l’Attesa del regno dei cieli sulla terra, la filantropia intesa come fine ultimo a cui ogni altro dev’essere subordinato. Ma a poco a poco egli ha saputo vincere la repressione esercitata dalla società secolarizzata di oggi e ritrovare il filo della quiete, riscoprendo Colui che la dispensa. Muggeridge non è filosofo né teologo di professione ma, a differenza di molti fra coloro che hanno l’ardire di definirsi teologi e filosofi, sa indicare i fini a cui deve tendere l’uomo e avverte che la preoccupazione del Distruttore è di distogliere l’uomo dall’adorazione e da una vita ispirata alla contemplazione eccitando la psiche con i vizi e inchiodando l’intelligenza esclusivamente a preoccupazioni mondane e umanitarie. La sua testimonianza è molto importante anche perché è quella di un uomo che ha sperato in un primo tempo di trovare una consonanza di idee nell’ambiente cattolico e, aggiungiamo noi, un aiuto intelligente per vincere molte sue incertezze teologiche e perplessità dogmatiche, derivate dall’educazione razionalista ricevuta nell’infanzia. Ma, venendo in contatto con i «nuovi sacerdoti», egli si è convinto che la Chiesa cattolica sia in disfacimento e che in essa si siano insinuati i falsi dogmi del Distruttore. Non è facile dar torto a Muggeridge che, come Simone Weil, ha «riscoperto» il Cristo ma non osa entrare nella Chiesa. Tuttavia occorre rammentare che, anche se la maggior parte dei «custodi» avesse rinunciato o rinunciasse a trasmettere l’insegnamento di Cristo, la Chiesa continuerebbe ad esistere come istituzione in quei pochi o pochissimi che vivessero fedeli alla Tradizione.

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