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Come Vestivano i Greci

Come Vestivano i Greci

Titolo originale: «Mode in antiken Griechenland: textile Fertigung und Kleidung»

Autore/i: Pekridou-Gorecki Anastasia

Editore: Rusconi

prima edizione, prefazione e introduzione dell’autore, traduzione dal tedesco di Maria Teresa Cattaneo, collana: Orizzonti della Storia, in sovraccoperta: Particolare di una pisside policroma, risalente all’inizio del I secolo, Centuripe (Enna).

pp. 150, nn. ill. in b/n f.t., Milano

…Gli antichi Greci furono esperti artigiani e insieme artisti nel campo dell’abbigliamento, e talvolta stravaganti nell’uso dei tessuti e fogge ricercate che, come status symbol, ne facessero risaltare ricchezza e posizione sociale…

Le fogge di abbigliamento degli antichi Greci sono variamente testimoniate dall’arte figurativa classica, nella statuaria come nelle pitture vascolari, oltre che dai reperti archeologici e dalla tradizione letteraria. Tuttavia, come suggerisce l’autrice di questo volume, le testimonianze figurative in particolare vanno passate al vaglio della critica, la quale vuole che ci domandiamo ad esempio quando gli artisti si mossero secondo un criterio realistico e quando invece intesero fissare idealmente fogge e modelli e lo stesso modo di indossare i vestiti.
Parlare realisticamente di abbigliamento significa domandarsi come fossero confezionati i veri capi e con quali tessuti, come questi venissero prodotti e da chi e con quali materiali, e dove queste materie prime fossero ricercate e come venissero trattate per poter essere filate e poi tessute in diverse combinazioni di ordito e trama. Si schiude un mondo di lavoro, quasi esclusivamente femminile, di filatura, tessitura e confezione casalinga con i rispettivi attrezzi e metodi, di cura e conservazione dei tessuti e dei vestiti; e anche un “tessuto” di attività artigianale specializzata, soprattutto nella tintura, talvolta «cooperativistica» per far fronte ai costi. E si apre anche il disinibito palcoscenico di Aristofane (V secolo a.C.): Lisistrata che spiega al Commissario tutto il procedimento di creazione di una calda tunica di lana, a partire dalla lavorazione del vello, poichè così, dice, dovrebbe essere governata Atene; e il goffo Parente di Euripide che è costretto a sciorinare capo per capo e per nome l’abbigliamento intimo che avrebbe dovuto farlo credere donna in mezzo a un pubblico femminile radunato in assemblea.
Questo lavoro per così dire archeologico si completa nello studio dei diversi aspetti dell’abbigliamento nel mondo greco classico: il significato sociale delle diverse fogge e modelli come segni distintivi di professioni o come status symbol; la legislazione che ne regolava l’uso nelle celebrazioni pubbliche, nel lutto, nel culto; il valore di stoffe e vestiti come beni d’investimento.
Infine, esisteva nella Grecia antica la moda in senso moderno, come rapido e «irrazionale» mutamento dell’abbigliamento, come fenomeno gestito esteticamente e commercialmente da singoli «creatori di moda»? Le ricerche non lo escludono, soprattutto per quanto riguarda i colori dei tessuti, molto vari e sgargianti, a contraddire l’impressione diffusa in particolare dalla statuaria, che i Greci vestissero tutti invariabilmente in bianco.
L’autrice, guida il lettore attraverso questo ampio paesaggio sulla scorta di testimonianze antiche rigorosamente documentate e traendo frutto dai risultati della ricerca più recente.

Anastasia Pekridou-Gorecki, nata nel 1954, lavora come bibliotecaria presso l’Istituto Archeologico dell’Università di Francoforte. Si occupa di raccolte archeologiche e di testimonianze letterarie per quanto riguarda il vestiario nell’antica Grecia.

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Prefazione

Introduzione

I. La produzione dei tessuti

  • 1. Le materie prime di origine animale
    • La lavorazione della lana di pecora
    • Il trattamento della lana
    • La filatura e gli attrezzi per filare
    • La tessitura, il telaio, gli attrezzi e i locali per la tessitura
    • Atena e l’arte della tessitura, le Moire e la filatura
    • La seta, i peli
  • 2. Lematerie prime di origine vegetale
    • La lavorazione del lino
    • Il cotone
    • Altre materie prime di origine vegetale
  • 3. Le materie prime di origine minerale

II. La follatura e il lavaggio dei vestiti

III. La tintura dei tessuti

  • La porpora
  • Altre sostanze coloranti organiche e inorganiche
  • I colori e il loro significato

IV. La confezione degli abiti

  • 1. Il taglio e il cucito
    • In casa
    • Nei laboratori
    • Il commercio e i prezzi
  • 2. I motivi e le guarnizioni
    • La tessitura
    • Il ricamo
    • Lamine e fili d’oro
    • La pittura

V. La cura e la conservazione dei tessuti e dei vestiti

  • Lavaggio (in casa, al fiume o in mare)
  • I detersivi
  • Le casse per abiti, la disinfestazione

VI. Le principali fogge degli abiti maschili e femminili

  • 1. Età minoico-micenea (ca. 2000-1100 a.C.)
    • Creta
    • Tera
    • Terraferma
  • 2. Età postminoico-micenea
    • L’abbigliamento femminile
    • L’abbigliamento maschile
    • Le fogge dell’abbigliamento nelle diverse epoche
  • 3. La biancheria intima
  • 4. Gli accessori
  • 5. L’abbigliamento estivo e invernale
  • 6. Problemi e prospettive

VII. L’abbigliamento nel culto

  • Le offerte votive
  • Le statue degli dèi
  • Il culto dei morti
  • I trofei

VIII. Il lusso

  • Le leggi sull’abbigliamento
  • Moda?
  • I «tessuti barbarici» (barbàron hyphàsmata)

IX. Abbigliamento e società

  • Nei giorni feriali
  • Nei giorni festivi
  • Nel lutto
  • L’abbigliamento distintivo di una professione, di una classe sociale  o di una carica
  • Sparta, Beozia, Tessaglia, Macedonia

Abbreviazioni
Note
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