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Cioè

Cioè

Autore/i: Goldoni Luca

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prefazione dell’autore.

pp. 228, Milano

Sul vocabolario troviamo spiegato l’uso corretto dell’avverbio cioè: «sono arrivato tre giorni fa, cioè mercoledì». Ma nell’Italia d’oggi si fa un uso molto più vivace di questo breve vocabolo, per esempio si dice: sono arrivato tre giorni fa, cioè non sono neanche partito, cioè Garibaldi fu ferito.
La straordinaria fortuna di cioè è legata a un periodo storico in cui la gente ha poco da dire ma molto da parlare. Quindi cioè può esser considerato un simbolo, cioè una sintesi emblematica, cioè un ossessivo contrappunto di un momento confuso, cioè contraddittorio che stiamo vivendo, cioè Luca Goldoni prende lo spunto da qui, cioè prende lo spunto non soltanto da qui, per continuare con tenerezza-insofferenza a parlare di sé, cioè di tutti gli italiani che vede simili a sé, cioè in un paese che ogni anno è diverso, cioè si evolve, cioè si involve, nella misura in cui cioè.

Nato a Parma nel 1928, Luca Goldoni ha cominciato a scrivere sui giornali nel 1950, dopo una laurea in legge. Inviato speciale, prima del «Resto del Carlino» e della «Nazione», attualmente del «Corriere della Sera», ha girato il mondo: ma è soprattutto il nostro paese che egli ama esplorare, muovendosi con inesausta curiosità fra i risvolti e le contraddizioni del costume italiano.
Da questa assidua registrazione dei nostri mutevoli caratteri sono nati i suoi fortunatissimi libri: Dal nostro inviato (Premio Estense), Italia veniale (Premio Bordighera per la letteratura satirica), Il pesce a mezz’acqua e Ma poi sparano.
In edizione Mondadori: È gradito l’abito, 1972 (Premio Algida «La Strenna dell’Estate» 1973); Esclusi i presenti, 1973; È successo qualcosa?, 1974 (Premio XII Apostoli 1975); Di’ che ti mando io, 1976.

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