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Che Guevara Visto da un Cristiano

Che Guevara Visto da un Cristiano

Il significato etico della sua scelta rivoluzionaria

Autore/i: Girardi Giulio

Editore: Sperling & Kupfer Editori

prima edizione, prefazione Gianni Minà, collana: Continente Desaparecido.

pp. 316, Milano

Un cristiano, teologo e sostenitore della nonviolenza attiva, esamina in profondità la vita, gli scritti, la morte del guerrigliero eroico, materialista e ateo, che ha combattuto il sistema oppressore con le armi in pugno, teorizzando e vivendo la rivolta. Un confronto serrato che esplora le fonti dell’impegno militante di Che Guevara, alla ricerca delle convinzioni e dei valori sottesi alla sua scelta rivoluzionaria. Le conclusioni sembreranno paradossali a molti lettori, avverte l’autore nel presentare il suo lavoro: le due visioni della vita e del mondo mostrano infatti molti punti di convergenza, la componente etica rivela la stessa forza in entrambe. Non si tratta di una provocazione, ma di un invito a misurarsi con un progetto sull’uomo che non è affatto superato, con un pensiero critico e creativo che è ancora vitale proprio perchè basato sui principi della giustizia e dell’amore universale. Un amore “in cerca di efficacia storica” che è stato, per il rivoluzionario che non perse mai la tenerezza, una guida e uno stimolo continuo a superare ogni modello prefissato di società, compresa la prospettiva marxista, a combattere tutti i sistemi autoritari, a mettere l’uomo e il popolo al centro della sua riflessione e della sua azione.

…”A noi cristiani, infine questo militante laico offre un aiuto insperato a comprendere il significato della nostra fede nel mondo di oggi, insegnandoci, con la sua ricerca, la sua vita e la sua morte, le tremende esigenze dell’amore: di un amore che aspira a essere storicamente efficace e trasformatore: insegnandoci anche che il nuovo internazionalismo, al di là delle frontiere religiose, razziali e culturali, è l’alleanza mondiale di tutti coloro che credono nella forza liberatrice e creatrice dell’amore, vale a dire nel protagonismo degli oppressi impegnati a costruire un mondo nuovo.”

Giulio Girardi nato a Il Cairo (Egitto) nel 1926, si è trasferito in Italia 1939, dove ha frequentato un collegio salesiano. Ha compiuto studi universitari di Filosofia e Teologia a Torino e a Roma e nel 1955 è stato ordinato sacerdote. Professore di Filosofia presso l’Università salesiana di Torino e Roma (1969-1973) e l’Istituto superiore Lumen vitae di Bruxelles (1970-1974), è stato espulso da queste istituzioni e in seguito dalla congregazione salesiana per le sue scelte politiche e teologiche. Dal 1978 al 1996 ha insegnato Filosofia politica presso l’Università di Sassari. È membro del tribunale permanente dei popoli fin dalla sua fondazione nel 1976.
Tra i suoi scritti ricordiamo: Marxismo e cristianesimo (1966), Cristianesimo, liberazione umana, lotta di classe (1971), Cristiani per il socialismo, perchè? (1975), La tunica lacerata (1986), La conquista dell’America. Dalla parte dei vinti (1992), Gli esclusi costruiranno la nuova storia? (1994), Cuba dopo la visita del papa (1999), Riscoprire Gandhi (2001), Resistenza e alternativa al liberalismo e ai terrorismi (2002).

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Il Che, un incubo per il pensiero unico (Gianni Minà)

Presentazione

I. L’amicizia liberatrice, ispirazione della vita, della battaglia e della ricerca del Che

  1. Significato di una ricerca
  2. Una ricerca ispirata dal desiderio di libertà
  3. Amicizia liberatrice e scelta della professione medica
  4. Scoperta dell’America, identificazione con gli oppressi del continente, “odio alla civiltà”
  5. Identificazione con l’oppressione e la resistenza indigena
  6. Amore e liberazione
  7. L’esperienza guatemalteca: opzione per i popoli oppressi come soggetti e per la lotta armata
  8. L’identificazione con i popoli oppressi, motivazione profonda della rivoluzione cubana, latinoamericana e mondiale
  9. Amore e odio nella lotta rivoluzionaria
  10. Testimonianze significative sul Che come amico
  11. Conclusioni

II. Morte del Che e morte del marxismo: riflessioni sulla crisi dell’ottimismo storico

  1. La morte del Che nella lotta ideologica
  2. La morte del Che: atto supremo di libertà e dedizione
  3. La morte del Che: testimonianza del suo ottimismo storico
  4. L’ottimismo storico non si fonda sul determinismo economico
  5. L’ottimismo storico non si fonda sulla forza economica e politico-militare del campo socialista
  6. L’ottimismo storico non si fonda sull’invincibilità della guerriglia
  7. L’ottimismo storico si fonda sulla possibilità di plasmare un uomo nuovo e un popolo nuovo
  8. L’ottimismo storico, compito fondamentale dell’educazione popolare liberatrice
  9. L’ottimismo storico nella dialettica interna alla rivoluzione cubana
  10. L’ottimismo storico e il cristianesimo

III. La scelta di campo per gli oppressi come soggetti, istanza critica del socialismo reale e del marxismo dogmatico

  1. L’evoluzione del Che nella presa di coscienza delle contraddizioni tra socialismi e marxismi
  2. Ammirazione per il “compagno Stalin” e per l’Unione Sovietica
  3. Alice nel paese delle meraviglie
  4. Essere marxista è come essere newtoniano in fisica o pasteuriano in biologia
  5. Autocritica rivoluzionaria e messa in discussione del socialismo reale
  6. Critica dell’internazionalismo socialista e “crisi dei missili”
  7. Critica del marxismo oggettivista sovietico
  8. La scelta di stare a fianco degli oppressi come soggetti, istanza critica di Marx e Lenin
  9. Il socialismo reale e il marxismo-leninismo non sono alternativi al capitalismo
  10. Il socialismo reale e il marxismo-leninismo sovietico contraddicono il modello cubano di socialismo e marxismo
  11. Conclusione: la scelta di stare a fianco degli oppressi come soggetti, istanza critica del socialismo reale e del marxismo sovietico

IV. Marxismo cubano e materialismo ateo

  1. Marxismo o marxismi?
  2. Che cos’è il marxismo cubano
  3. Materialismo rivoluzionario e materialismo ateo
  4. Marxismo cubano e materialismo ateo
  5. Conclusione

V. “Uomo nuovo” e “popolo nuovo”, forgiatori di un mondo nuovo

  1. Il Che vive?
  2. Tratti essenziali dell’uomo nuovo e del popolo nuovo
  3. Validità del progetto di uomo e di popolo nuovi nel nuovo ordine mondiale
  4. Conclusione: la militanza rivoluzionaria tra passato e futuro

VI. Fecondità teorica dell’amore storicamente impegnato nella ricerca rivoluzionaria del Che e nella nostra

  1. La scelta dei popoli oppressi come soggetti storici, espressione dell’amore storicamente impegnato
  2. La scelta per i popoli oppressi, l’amicizia liberatrice tra loro e con loro, costituiva dell’uomo e del popolo nuovi
  3. Amore e tratti dell’uomo nuovo
  4. Uomo nuovo, avanguardia e popolo, presa di coscienza
  5. La scelta dei popoli oppressi, svolta intellettuale dell’uomo nuovo e dello stesso Che
  6. Scelta dei popoli oppressi e nuovo modo di pensare
  7. Dal marxismo economicista al marxismo umanista popolare
  8. Dal marxismo dogmatico al marxismo critico, euristico e partecipativo
  9. Conclusione: amore e genesi del marxismo umanista

VII. Materialismo e spiritualità della liberazione nel marxismo del Che

  1. Marxismo cubano e spiritualità della liberazione nel marxismo del Che
  2. L’amore storicamente impegnato fondamento della spiritualità della liberazione
  3. Senso dell’opzione fondamentale
  4. Amore e scelta di campo intellettuale
  5. Amore e impegno politico
  6. Amore storicamente impegnato ed educazione popolare liberatrice
  7. Amore storicamente impegnato e antropologia della liberazione
  8. Amore storicamente impegnato e ottimismo storico
  9. Amore storicamente impegnato e umanesimo ateo
  10. Conclusioni: marxismo umanista e spiritualità della liberazione

VIII. Camillo Torres ed Ernesto Che Guevara: miti del passato o germi di un futuro in gestazione?

  1. Itinerario di Camillo Torres verso l’impegno cristiano rivoluzionario
  2. Il rapporto tra marxismo e cristianesimo nel suo processo di maturazione politica e cristiana
  3. Camillo Torres e Ernesto Che Guevara: la confluenza
  4. Conclusioni: ha un futuro l’antimperialismo?

Un’opera di audacia intellettuale e politica (Orlando Borrego)

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