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La Sindone e la Scienza - Bilanci e Programmi • Atti del II Congresso Internazionale di Sindologia 1978

di
Editore: Edizioni Paoline
Prezzo: € 32,00

Informazioni: a cura di Piero Coero-Borga del Centro Internazionale di Sindologia Torino, presentazione di Giorgio Cavallo. - pp. 576, numerose tavole b/n f.t., Milano
Stampato: 1979-05-01
Codice: 500000007340

La Sindone è stata opportunamente definita l'ottava meraviglia del mondo: da sempre ha esercitato un fascino misterioso, per quella «bruttezza che innamora», come dicevano già gli antichi autori che non potevano spiegarsi la grottesca incongruenza del negativo. L'importanza di questo documento assoluta-mente unico ha provocato l'interessamento di innumerevoli scienziati e ricercatori: la Sindone è certamente la reliquia maggiormente «autenticata» dalle scienze moderne. La storia dell'arte come l'archeologia, la medicina, la fotografia, l'osservazione microscopica, la recente palinologia, la scienza dello spazio e i moderni computers, continuano a cercare ostinatamente di dare una risposta all'appassionante interrogativo: chi è l'Uomo della Sindone?

Una serie incredibile di coincidenze tra l'immagine sindonica e la figura evangelica dell'Uomo dei dolori, crocifisso a Gerusalemme nei torbidi d'una pasqua ebraica mentre era procuratore Ponzio Pilato, rende possibile - anzi assai probabile - che il Lenzuolo conservato a Torino sia effettivamente quello che avvolse il corpo di Cristo. «Se si trattasse di Sargon, di Achille, o di uno dei faraoni» scriveva nel 1902 Y. Delage, accademico di Francia, «nessuno avrebbe da eccepire. Se la ipotesi che l'uomo della Sindone sia Gesù Cristo non ha buona udienza presso certa gente, è perché molti credono che sia una questione religiosa... Io considero Cristo come un personaggio storico, e non vedo perché ci sia da spaventarsi, cimentandosi con una traccia tangibile della sua esistenza».

La chiesa, pur onorando la Sindone con la venerazione dovuta alle reliquie che conservano nel tempo il ricordo di importanti eventi testimoniando concretamente una presenza che può elevare fino a Dio, non intende vincolare con la sua autorità la fede dei credenti, ma incoraggia la ricerca scientifica più seria per documentare sempre meglio quelle «dimostrazioni» che la fede non chiede.

Gli Atti del li Congresso Internazionale di Sindonologia, celebrato a conclusione della solenne ostensione pubblica per il IV Centenario della Sindone a Torino (1578-1978), documentano l'estensione e la varietà degli studi in corso, giustificando l'attesa di ulteriori approfondimenti sulla scorta degli esami di laboratorio e delle sperimentazioni del copioso materiale raccolto nei recenti esami dagli scienziati. Le relazioni e le comunicazioni raccolte in questo volume intendono qualificarsi come «bilanci» dello stato attuale degli studi sindonologici, e insieme come «programmi» per una ricerca che i moderni strumenti scientifici fanno sperare feconda e interessante.
Disse Einstein che «la luce è l'ombra di Dio»: le strane ombre impresse misteriosamente sulla Sindone, al vaglio attento della scienza moderna, potranno forse diventare luce per gli uomini...

Circa quattro milioni dì pellegrini sono accorsi a Torino durante l'estensione pubblica della Sindone, tra il 26 agosto e I S ottobre Lunghe ore di attesa per una brevissima sosta davanti al misterioso Lenzuolo che reca impressi - la scienza a tutt'oggì non sa bene come! - i segni della passione di Cristo documentata dai Vangeli, non hanno scoraggiato tanti credenti, che «vedendo» hanno vissuto un'intensa esperienza spirituale.

Per molti si è ripetuta l'emozionante scoperta di Secondo Pia, il celebre fotografo della Sin* dotte, quando vide «comparire sulla lastra il santo volto: Quella figura con gli occhi socchiusi nel sonno della morte era reale!... Quello era il volto del Signore c lui il primo uomo che poteva contemplarlo - in positivo - dopo diciannove secoli».

Per quanti «vedono» attraverso la chiarezza della loro fede, come l'apostolo Tommaso convinto dalle piaghe del Risorto, le dimostrazioni della scienza sono poco più che un'utile con-ferma; per tanti altri per i quali il dubbio è più forte, queste pagine dì «bilanci e programmi» potranno essere di valido aiuto, per la lettura di un codice drammatico, scritto a caratteri di sangue, con una tecnica misteriosa che i secoli non hanno ancor rivelato.

Nel nostro tempo, in cui prevale il gusto dell'immagine, la ricerca scientifica più sofisticata e gli elaboratori elettronici, così lontani dalla fede dei semplici, potranno forse penetrare il mistero di un volto «vivo» nella maestà della morte, messaggio muto ma tanto eloquente per la nostra umanità distratta e delusa, sul finire di un millennio che nonostante tutto non riesce a essere post-cristiano.
(Lamberto Schiatti)

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