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Il Noto Servizio, Giulio Andreotti e il Caso Moro

La clamorosa scoperta di un servizio segreto che riscrive la recente storia d'Italia

di
Editore: Marco Tropea Editore
Informazioni: introduzione dell'autore. - pp. 448, Milano
Stampato: 2011-11-01
Codice: 978885580179

“C'era la mia P2, la Gladio di Cossiga e poi...
c'era il Noto servizio.”
(Licio Gelli in un'intervista a Oggi)

“Per quanto il Noto servizio cambiasse pelle e componenti nel tempo, c'era una costante che lo accompagnava: il suo ambito d'azione era costantemente circoscritto in un triangolo i cui vertici erano l'arma dei carabinieri e il servizio segreto militare, poi gli ambienti imprenditoriali prossimi alla Confindustria e, infine, i servizi segreti americani.
E c'era un'altra costante: il suo referente politico, che è sempre stato Giulio Andreotti, dai giorni dell'istituzione dell'Ufficio zone di confine a quelli del caso Moro. Beninteso: il Noto servizio non è mai stato "agli ordini" di Andreotti, anche perchè aveva altri referenti con i quali confrontarsi, non sempre in perfetta sintonia fra loro. Andreotti era, piuttosto, l'interfaccia politico di questa struttura a metà strada fra militari e imprenditori. Il tutto con quei margini di reticenza e ambiguità propri di un personaggio che non avrebbe sfigurato fra i dignitari di una corte rinascimentale.”

La sicurezza e l'ordine, in Italia, sono state spesso il frutto di trame oscure: i protagonisti politici della Prima Repubblica hanno salvaguardato il bene supremo dello Stato in continuità con il fascismo e sotto il controllo degli americani, affidandosi a una messe di personaggi senza scrupoli, una folla livida che ha agito nell'ombra, nel disprezzo della volontà popolare. Questo libro fornisce un contributo importante nella difficile ricostruzione di una verità (combattuta, lacerata, incompleta) sulla storia politica e giudiziaria del nostro paese, rivelando l'esistenza di un servizio segreto clandestino nato negli anni della guerra e poi sopravvissuto, con varie trasformazioni, fino agli anni Ottanta. Questo servizio ebbe come suo referente politico Giulio Andreotti, con la cui parabola politica si è intrecciato strettamente. E il Noto servizio, altrimenti conosciuto come “Anello”, che ricorre nelle pagine più nere della storia d'Italia, dal golpe di Junio Valerio Borghese alle principali vicende della strategia della tensione, dalla strage di piazza Fontana a quella di piazza della Loggia, fino al caso Moro, del quale l'autore offre una lettura del tutto inedita, egualmente distante dalla dietrologia e dall'accettazione delle “verità di Stato”.
Il Noto servizio, Giulio Andreotti e il caso Moro è il risultato di un lavoro di ricerca durato quasi quindici anni, che Aldo Giannuli ha svolto - per conto dell'autorità giudiziaria di Brescia, di Milano e di Palermo - presso gli archivi della Presidenza del Consiglio, del ministero dell'Interno, della Guardia di Finanza, del Sismi, del Sisde, dell'Ufficio storico dello stato maggiore dell'esercito, dei tribunali e delle questure di Roma e Milano. Migliaia di pagine, decine di testimoni: Andreotti sapeva, e molti altri dirigenti politici sapevano. Noi no. Ecco le prove.

Aldo Giannuli è nato a Bari nel 1952. Attualmente è docente di Storia del mondo contemporaneo presso la facoltà di Scienze politiche dell'Università statale di Milano. È stato consulente delle Commissioni parlamentari sulle stragi e sul caso Mitrokhin, delle procure della Repubblica di Brescia, Milano, Palermo, Roma e altre e dell'Ufficio istruzione del tribunale di Milano. Ha collaborato.a quotidiani, settimanali e riviste: il manifesto, Liberazione, Il Quotidiano dei Lavoratori, Avvenimenti, Oggi, l'Unità e Libertaria. Fra i suoi libri ricordiamo gli ultimi titoli: Bombe a inchiostro (2008), L'abuso pubblico della storia (2009), Come funzionano i servizi segreti (2009) e 2012: La Grande Crisi (2010).

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