
Le Scienze Esatte nell'Antichità - In Appendice: Sulla Descrizione delle Tavolette Astronomiche dei Caldei di Joseph Epping
Titolo originale: The Exact Sciences in Antiquity
di Neugebauer Otto
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
Informazioni: prima edizione, prefazione dell'autore, traduzione dall'inglese di Adriano Carugo, il testo di Joseph Epping edito in appendice è stato tradotto dal tedesco da Libero Sosio, in prima di copertina: Particolare del soffitto della tomba di Senmut, Tebe. - pp. 296, 52 disegni nel testo e 21 illustrazioni f.t., Milano
Stampato: 1974-10-01
Codice: 199990004521
Ben poca attenzione viene accordata di solito, nelle opere di storia della scienza come in quelle di storia della filosofia, a tutto quanto ha preceduto il "miracolo greco", con la conseguenza di attribuire ai primi pensatori greci, il "miracolo greco", con la conseguenza di attribuire ai primi pensatori greci, e particolarmente a Talete, conoscenze scientifiche molto più profonde che non avessero. In contraddizione con quest'impostazione, si cade talvolta nell'eccesso opposto di attribuire conoscenze sublimi, specialmente in campo astronomico ai popoli pregreci, in particolare agli Egizi.
Questo libro - che colma una reale lacuna delle pubblicazioni in lingua italiana in questo settore — affronta nel modo più concreto lo studio delle i Babilonesi e degli Egizi, esaminando particolarmente le relazioni che le legano al nascere della matematica e dell'astronomia ellenistiche, le quali rappresentano il punto più alto toccato dalle scienze matematiche nell'Antichità.
Trattandosi di un campo pressoché ignoto ai non specialisti, l'autore — che è il massimo specialista mondiale in questo settore e che unisce a una profonda conoscenza tecnica una vastità e ricchezza di cultura che conferiscono un fascino particolare alle sue pagine - gioca la sua esposizione su piani diversi, da quello tecnico a quello metodologico, analizzando e ricostruendo lucidamente il contenuto puntuale delle discipline in oggetto e illustrando al profano i problemi specifici posti dalla lettura, ricostruzione e interpretazione delle tavolette. Il libro, che, rifuggendo da facili sintesi, invita a una stretta aderenza alle fonti,
sfata numerosi luoghi comuni, come quelli sul presunto alto livello della scienza egizia, mettendo invece in luce la profondità della scienza, e particolarmente dell'astronomia, babilonese. Esemplari sono anche le pagine dedicate all'analisi di alcuni aspetti dell'astronomia di Tolomeo e della matematica ellenistica. Uno tra i massimi storici della scienza contemporanea, |. B. Cohen, ha scritto su quest'opera: "chi si interessi alla storia della scienza non può permettersi di trascurare questo libro stimolante." In appendice viene pubblicato il brillante articolo con cui Joseph Epping apriva, verso la fine dell'Ottocento, le ricerche sulla storia dell'astronomia babilonese.
"un'opera di rilievo... che apre importanti settori di ricerca nella scienza matematica"
Otto E. Neugebauer, nato a Innsbruck (Austria), si laureò nel 1926 a Gottingen dove insegnò per sette anni. Passò poi all'Università di Copenhagen e, nel 1939, alla Brown University di Copenhagen, a Providence, nel Rhode Island, dove nel 1947 divenne direttore del dipartimento di storia della matematica. Dal 1954 è associato anche all'Institute for Advanced Studies di Princeton. Professore emerito alla Brown University, è un'autorità di primissimo piano nel campo della storia della matematica e dell'astronomia antiche. Fra le sue numerosissime pubblicazioni ci limitiamo a segnalare: Vorgriechische Mathematik (1934), Mathematische-Texte, 3 voll. (1935-1937), Astronomical Cunelform Texts 3 voll. (1955).
È inoltre coautore delle importanti opere Mathematical Cunelform Texts (1945) e Egyptian Astronomical Texte (1960).
Premio della Helneman Foundation nel 1952.
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