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Cattive Abitudini – Romanzo

Cattive Abitudini – Romanzo

Titolo originale: Dark Companion

Autore/i: Nisbet Jim

Editore: Fanucci Editore

prima edizione, traduzione dall’inglese di Olivia Crosio.

pp. 160, Roma

Banerjhee Rolf è un brillante ed equilibrato scienziato americano, la cui vita oscilla tra una felice relazione coniugale e le occupazioni del tempo libero, il giardinaggio e le meditazioni intorno all’astronomia. C’è solo uno steccato di legno a separare la sua casa da quella dei vicini -Toby Pride, un tizio poco raccomandabile dedito al traffico di droga, e la sua fidanzata Esme, un’avvenente bionda costantemente persa tra i fumi di alcol e droghe -, ma le distanze fra i tre sembrano incolmabili. Poi, un giorno, dopo quattordici anni di fedele servizio, Banerjhee perde il suo lavoro nel laboratorio di un’industria farmaceutica, e reso vulnerabile dal senso di inadeguatezza finisce per rendersi complice delle losche attività del suo vicino di casa e prendere parte a una feroce sparatoria in cui sono coinvolti narcotrafficanti e agenti federali.
L’accelerazione degli eventi non lascia a Banerjhee altra scelta se non fuggire e andare incontro al proprio destino, imprevedibile come una roulette che gira in silenzio, rischiando di perdere l’unica cosa a cui è disperatamente aggrappato: la vita.

Come Banerjhee sapeva bene, Pride aveva una filosofia di gioco tutta sua, molto semplice. Ogni settimana comprava due biglietti. Se il jackpot superava i dieci milioni, ne comprava altri due. Venti milioni, altri due. Trenta milioni, altri due per un totale di otto, e così via.
L’ironia, secondo Banerjhee, stava nel fatto che in un certo senso Toby Pride aveva già vinto una lotteria. Non lavorava, aveva visitatori a ogni ora del giorno e un fracco di soldi. La sua ragazza, un mezzo schianto, prendeva il sole in giardino praticamente nuda. In giro non si sentivano o vedevano figli, e dato che la sua casa era stata semidemolita da una lunga serie di studenti del college locale, l’affitto era ridicolo. Per quanto la fonte dei suoi redditi fosse smodatamente equivoca, una volta Pride aveva spiegato a Banerjhee di essere figlio unico di genitori che vivevano sulla East Coast e lo disprezzavano abbastanza da pagargli un assegno annuale purché non li contattasse e non si avventurasse più a est di Salt Lake City. L’accordo divertiva Pride, soprattutto perché lo considerava un affare. Era leggermente ubriaco, il giorno della rivelazione, e da allora non ne aveva più parlato. Per quel poco che conosceva Toby Pride, Banerjhee simpatizzava con i suoi genitori. Che cosa mai potevano aver fatto nella loro precedente incarnazione per meritare quel figlio?

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Argomenti: Letteratura, Racconti, Romanzo,

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