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Cagliostro – La Fantasia dell’Inganno

Cagliostro – La Fantasia dell’Inganno

Autore/i: Vannucci Marcello

Editore: Casa Editrice Le Lettere

18 disegni originali di Impero Nigiani, in sovraccoperta: Cagliostro alchimista, in un dipinto di Impero Nigiani.

pp. 192, 18 disegni in bianco e nero, Firenze

Un applauso scrosciante, ed ecco in scena Giuseppe Balsamo, più noto alle cronache , come Conte Alessandro Cagliostro. Tozzo nella persona, irregolari i lineamenti del volto, gli occhi però scintillanti. Muta d’espressione con incredibile facilità; si fa serio o sorridente; nobilmente fiero o che simula terrore. Toglie le sue battute da un copione anche questo tutto di sua invenzione. «I suoi occhi di fuoco leggono nel fondo degli animi»: così scrive di lui uno dei suoi biografi. E la gente ne resta ammaliata. Lui narra di guarigioni miracolose; di predizioni comprovate poi dagli eventi; di strabilianti scoperte come maestro in alchimia.
Sono in molti a pensare si tratti d’uno spudorato ingannatore, ma altrettanti sono i convinti d’essere di fronte al più sincero abitante della terra. C’è chi giura lui sia un angelo del bene, chi lo addita come un inviato da Satana. Un Settecento, molteplice di intenti e ricco di colpi di scena, gli fa da scenario. E Cagliostro si mostra tanto impareggiabile istrione, tanto s’immedesima nella parte scelta, fino a non poter capire quale sia il vero se stesso.
Inesauribile inventore d’inganni, pone trappole in cui cade la vittima: a volte scelta dopo accurata indagine, a volte offerta dal più comune dei casi. Girovago per cento città; in ognuna d’esse decisamente presente, quanto pronto a fare perdere ogni traccia di sé, non appena soffi un vento che lui senta avverso.
Conosce la miseria e i giorni della disperazione; assapora quelli del trionfo e della fama:A questo groviglio di contraddizioni, il carcere, .
orrido, di San Leo fa da tragica conclusione.
Qui si chiude la recita. Scompare uno dei più straordinari attori della commedia umana.

Marcello Vannucci, fiorentino, saggista e narratore, collabora a più fogli letterari e storici.
Particolarmente intensa la sua attività di scrittore.
Ricordiamo qui fra i suoi tanti libri: Napoli e Napoli; Dalle Giubbe Rosse all’Antico Fattore; Ipotesi per Giulia; Arpalice per Giacomo Casanova. Anche due piccoli libri di poesia: Bric à brac e Codice per sconosciuta, ambedue con introduzione di Eugenio Montale. Ha vinto nel 1979 la Palma d’oro per la Letteratura umoristica a Bordighera, e, nel 1982, un premio alla Satira Politica del Forte dei Marmi, per suoi servizi giornalistici. Ha scritto numerose biografie: ricordiamo Lorenzaccio (Premio Fregene 1985); Benvenuto Cellini; Caterina e Maria de’ Medici (Premio Fregene 1986); Il Magnifico racconta. Con la sua Storia di Firenze, che è giunta ormai alla quinta edizione, ha vinto nel 1987 il Premio Chianciano.
Sono del 1992 Una storia segreta di Girolamo Savonarola e Firenze Ottocento; del 1993 Il furto della Gioconda e Le grandi famiglie di Firenze; del 1994 Teodolinda Regina del Settentrione.

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